Dal 2011, l’anno di Cole world: the sideline story, in ogni album J. Cole è stato ossessionato dal guadagnarsi un posto sul podio accanto ai suoi idoli, The Notorious B.I.G., Jay-Z e Nas. J. Cole è un paroliere intelligente e i suoi beat hanno quel calore che può produrre brani intimi capaci anche di andare in testa alle classifiche. Ma è così mortalmente serio che può far sembrare un disco rap come un test d’ingresso per il c0llege. Ora finalmente si è reso conto che ha bisogno di rilassarsi. Per questo il suo ultimo album The off-season non è così teso come al solito. Nel disco ci sono molti ospiti interessanti, a partire da 21 Savage, ma a tratti alcune collaborazioni non funzionano come dovrebbero. Prima dell’uscita dell’album J. Cole ha pubblicato un documentario che partiva dalla domanda: perché è così difficile essere bravi nel rap quando s’invecchia? Cole, che ora ha 36 anni, crede di aver risolto il problema facendo un passo indietro rispetto alla sue ambizioni del passato. Alphonse Pierre,Pitchfork

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Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati