Il 21 settembre il presidente statunitense Joe Biden ha tenuto un discorso alle Nazioni Unite in cui ha cercato di rassicurare il mondo sulla volontà di Wash­ington di impegnarsi a livello internazionale e ha promesso di aumentare gli sforzi per combattere la crisi climatica. “Ma la realizzazione di questi obiettivi passa soprattutto per una serie di difficili trattative in corso al congresso, sia con i repubblicani sia con gli alleati democratici”, scrive Politico. In questo momento il destino dell’amministrazione Biden dipende da due proposte di legge: quella per rinnovare le infrastrutture del paese, con una spesa di 1.200 miliardi di dollari; e un’altra da 3.500 miliardi distribuiti in dieci anni, per rafforzare la rete di protezione sociale e finanziare progetti contro la crisi climatica. Da settimane è in corso uno scontro molto acceso nel Partito democratico: i parlamentari più moderati sono disposti a votare per le infrastrutture ma non vogliono sostenere il secondo progetto; i più progressisti accetteranno la prima proposta solo se avranno la certezza che anche la seconda sarà approvata. In tutto questo i democratici stanno cercando di convincere i repubblicani a votare a favore dell’aumento del tetto del debito. Se non si troverà un accordo il 1 ottobre scatterà lo shutdown, il blocco delle attività del governo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1428 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati