◆ Lo smaltimento dei pannelli solari potrebbe diventare un problema. Gli Stati Uniti ne riciclano appena il 10 per cento, scrive la Mit Technology Review. Manca una legge a livello federale e lo smaltimento in discarica è più economico del recupero dei materiali. Le quantità da smaltire sono ancora poche, grazie alla lunga vita dei pannelli, che durano fino a 25 o 30 anni. Secondo l’emittente tedesca Ard, nel 2018 la Germania ha avviato lo smaltimento di ottomila tonnellate di moduli fotovoltaici, ma nel 2030 si potrebbe arrivare a un milione di tonnellate, circa il doppio rispetto all’attuale produzione di rifiuti elettronici nel paese.

I pannelli usati potrebbero essere venduti all’estero, ma non si risolverebbe il problema del loro smaltimento, soprattutto se finissero in discariche illegali. I pannelli sono composti principalmente da silicio, con piccole quantità di argento e rame, materiali molto richiesti sul mercato. Poi ci sono vetro, plastica e alluminio per proteggere i dispositivi e, infine, tracce di materiali inquinanti come il piombo e il cadmio. L’azienda francese Rosi Solar ha annunciato la costruzione di un impianto per il recupero dei materiali preziosi, tra cui l’argento. La fattibilità di queste iniziative dipende però dal costo dei materiali e dalle caratteristiche dei pannelli. Secondo Garvin Heath, del National renewable energy laboratory statunitense, lo smaltimento dei pannelli comporta l’emissione di gas serra e incide sulla loro efficacia nel contrastare la crisi climatica.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1429 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati