Ap/Lapresse

L’ennesimo episodio di tensione tra la Turchia e i suoi alleati occidentali sembra essersi risolto con un nulla di fatto. Il 24 ottobre il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aveva ordinato l’espulsione di dieci ambasciatori, tra cui quello statunitense, che avevano sottoscritto un appello perché il filantropo turco Osman Kavala (nella foto), accusato di terrorismo e in carcere dal 2017 pur non essendo mai stato condannato, fosse liberato come ordinato da una sentenza della Corte europea dei diritti umani. Due giorni dopo però i diplomatici si sono impegnati a non interferire negli affari interni della Turchia e la crisi è rientrata. “I responsabili di questo fiasco non si aspettavano che Erdoğan reagisse così duramente, ma anche il presidente è stato costretto a tornare sui suoi passi. Alla fine però l’unico vero sconfitto è Kavala”, commenta Murat Yetkin sul suo blog.

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Questo articolo è uscito sul numero 1433 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati