Aldilà presenta quattro sorelle dominicane americane alle prese con l’identità personale e l’ibridazione culturale in una nazione confusa. Antonia, recentemente rimasta vedova a causa di un incidente d’auto, “non riesce a capire come qualcuno che ha amato possa essere diventato solo polvere, email non lette, frammenti, bollette non pagate, ricordi”. Antonia possiede un intelletto inquieto e poetico, e si affanna a trovare uno scopo. Con dolore incessante, si avvicina alla data di un compleanno che non vuole festeggiare. Entrano in scena le sue tre sorelle – Tilly, Izzy e Mona – e con loro comincia il dramma che sostiene la trama. Ma le vendette personali all’interno della famiglia impallidiscono di fronte alla situazione di Mario, un lavoratore senza permesso di soggiorno nella fattoria accanto. La sua fidanzata, Estela, sta viaggiando verso nord dal Messico sotto la custodia di un trafficante di esseri umani che aumenta le sue richieste di denaro che né lei né Mario hanno. Antonia i soldi ce li ha, ma non sa se lasciarsi coinvolgere. Attraverso questo dilemma, lei e il lettore esaminano una domanda capitale: chi è il nostro vicino? Alvarez sonda i contorni di scelte morali private che echeggiano nel dibattito pubblico. Antonia lotta con gli obblighi del suo privilegio, ottenuto attraverso una miriade di assimilazioni che includono il matrimonio e il trasferimento nel Vermont rurale, dove “ha finito per insegnare agli americani la loro stessa lingua”.
Kristen Millares Young, The Washington Post

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1437 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati