Joe Klamar, AFP/Getty Images

L’ipotesi secondo cui l’uscita di scena di Sebastian Kurz ( nella foto ), che si è dimesso da cancelliere l’11 ottobre dopo essere finito sotto inchiesta per corruzione, era solo una mossa tattica per preparare il ritorno al potere sembra destinata a non avverarsi. Il 2 dicembre l’ex leader del Partito popolare austriaco ha infatti annunciato di voler lasciare definitivamente la politica. “Non sono né un santo né un criminale”, ha dichiarato. Nel 2017, quando era diventato il più giovane capo di governo del mondo ad appena 31 anni, Kurz era considerato un modello per lo svecchiamento dei partiti conservatori, ma “la sua ascesa e caduta sono un monito di cosa succede quando ci si affida a un leader populista”, scrive Barbara Tóth su Falter. “Alla fine, del ‘nuovo stile’ politico che aveva promesso non è rimasto niente”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1439 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati