Ottima idea quella di mettere allo specchio Antonio Vivaldi e Giovanni Battista Reali, esatti contemporanei a Venezia. Anche perché il primo lavoro di tutti e due si conclude con una follia per due violini, violoncello e basso. Entrambe erano un omaggio: quella di Vivaldi (1701-03) a Corelli, quella di Reali (1709) a Vivaldi. Ed è proprio Reali la scoperta: la sua scoppiettante follia ricorda direttamente la ­verve del Prete rosso, mentre la sua sinfonia IV è decisamente corelliana. E, insieme alla scorrevolezza della severa sinfonia IX e alla tenerezza della sinfonia X, ci convince di quando sia importante ridare vita alle opere di questo musicista misterioso. Questo album è un bellissimo specchio i cui riflessi portano lo sguardo verso un orizzonte nuovo.

Olivier Fourés,
Diapason

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Questo articolo è uscito sul numero 1440 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati