Helen Ellis struttura i suoi racconti come tutorial, liste, email e qualche narrazione classica. Il libro riproduce ironicamente la natura dispersiva della vita moderna. I racconti sono accattivanti, intelligenti e molto divertenti. I personaggi di Ellis sono tutte casalinghe statunitensi, esponenti illustri e specchiate della loro comunità. Molte di loro provengono dall’alta società di Manhattan. In uno dei racconti la protagonista spiega a una nuova iscritta le strane regole di un club del libro: “Se decidi di unirti a noi, puoi darti un nome da
book club. Sarà un nome segreto con cui solo noi ti chiameremo. Fidati, ti piacerà. È come avere una banconota da un dollaro nel reggiseno”. E a proposito di reggiseni, la casalinga di un altro racconto parla di suo marito, un incredibile creatore di reggiseni che lei definisce “degno di un pellegrinaggio”. In soli due minuti può trasformare una donna “da Lurch della famiglia Addams alla pin-up Jane Russell”. Per quanto siano comiche – e lo sono molto – queste donne hanno anche una sorniona profondità. Quello che Ellis ha ottenuto con la sua satira intelligente è molto difficile: rendere comici i suoi personaggi, senza prenderli in giro. Nel più riuscito dei racconti due donne – una più giovane, l’altra più anziana – s’impegnano in una guerra via email sullo spazio condiviso dell’ascensore che separa i loro appartamenti. La più giovane vuole ammodernarlo, ma l’altra non vuole nessun cambiamento. Le cose degenerano.

Julie Klam, The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1443 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati