Nel 2016 Garth Greenwell ha pubblicato un romanzo d’esordio su un insegnante statunitense che s’innamora di un prostituto gay in Bulgaria. Ora torna con Purezza, una raccolta di racconti che rivisita l’esperienza di quell’insegnante. Anche se il formato è ridotto, la portata è più ampia, e l’effetto complessivo è ancora più impressionante del romanzo. Il racconto di apertura offre un’amara rivelazione sulle grandi responsabilità e gli impossibili fardelli dell’insegnamento. Come la maggior parte di queste storie si svolge a Sofia, un tempo gloriosa capitale europea e oggi piena di desolati condomini in stile sovietico. Incontriamo il narratore, che come molti dei personaggi non è mai nominato, mentre si gode un drink con uno dei suoi studenti preferiti. Gay in un paese omofobo, si è imposto di parlare apertamente di se stesso e della sua vita, sperando di fornire un’oasi di sicurezza e incoraggiamento ai giovani della sua classe che non hanno fatto coming out. “Sei l’unica persona che conosco che ne parla”, gli dice il suo studente, e l’insegnante sente tutto l’orgoglio della sua vocazione. Ma poi, in un passaggio sottile come quello tra il giorno e il crepuscolo, il giovane comincia a descrivere la sua delusione per un compagno di classe di cui è stato a lungo innamorato. “Cosa dovrebbe fare ora?”, si chiede. Improvvisamente, l’insegnante comincia a provare sentimenti di felicità e paura, concomitanti come le due facce della stessa pagina: la gioia di essere consultato e l’orrore di essere sopraffatto dalle passioni fuori misura di uno studente. La magnanimità del narratore si trasforma in risentimento. Questo slittamento da una sensazione di sicurezza a sentimenti infidi si osserva anche in altri racconti della raccolta. Ma Purezza non è inesorabilmente cupo. La varietà di queste storie è parte della loro riuscita e di ciò che rende il loro dolore esistenziale così profondo.
Ron Charles,
The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1448 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati