Si avvicina la “guerra del pane”, avverte il quotidiano panarabo Al Araby al Jadid, secondo il quale la crisi tra Russia e Ucraina minaccia “la sicurezza alimentare dei paesi arabi”. Questi stati, dove vive il 5 per cento della popolazione mondiale, sono tra i maggiori importatori di derrate alimentari, tra cui il 20 per cento di tutto il grano venduto nel mondo, che arriva in buona parte da Russia e Ucraina. Egitto, Algeria, Tunisia e Libia producono meno della metà dei cereali che sono consumati ogni anno dalle loro popolazioni. Senza contare che in questi paesi il pane è un elemento essenziale della dieta locale, in particolare tra le classi più povere, e se ne mangia il triplo rispetto alla media mondiale. In Egitto le fluttuazioni del mercato dei cereali causate dalla crisi ucraina pesano pericolosamente sul bilancio dello stato, che sovvenziona il pane e che per il periodo 2021-2022 ha importato 12,5 milioni di tonnellate di grano. In Marocco, anche a causa della più grave siccità registrata in tutta la regione, non sono stati raggiunti i livelli minimi di produzione locale di cereali. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati