Lo Sri Lanka sta affrontando la peggior crisi economica dall’indipendenza del 1948, scrive The Diplomat. Il paese è sull’orlo dell’insolvenza perché le sue riserve di valuta estera disponibili sono precipitate sotto il miliardo di dollari. I segnali del possibile default sono sotto gli occhi di tutti. All’inizio di marzo il ministero dell’energia ha annunciato che ci sarebbero state sette ore e mezza di blackout quotidiano perché manca il petrolio per produrre elettricità. Questa situazione è dovuta a una crisi della bilancia dei pagamenti cominciata all’inizio del 2020. Con la pandemia il paese ha perso i quattro miliardi all’anno di entrate in valuta estera portati dal turismo. Per evitare di chiedere aiuto al Fondo monetario internazionale, lo Sri Lanka si è rivolto a due paesi in competizione tra loro, l’India e la Cina, con cui ha rapporti da decenni. Ma, avverte The Diplomat, nel firmare accordi deve salvaguardare gli interessi nazionali.

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Questo articolo è uscito sul numero 1451 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati