Il 7 aprile un tribunale turco ha deciso di sospendere il processo in contumacia contro ventisei sauditi accusati dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuto nel 2018 nel consolato saudita a Istanbul, e di trasferire il caso in Arabia Saudita. I gruppi per la difesa dei diritti umani hanno denunciato il rischio che il regno potrebbe insabbiare il caso, in cui è implicato il principe ereditario Mohammed bin Salman. Secondo Middle East Eye, la decisione turca “distrugge la democrazia” e crea “un pericoloso precedente”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1456 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati