Le due frontiere

◆ Ho letto l’articolo di Chris Keulemans sui migranti (Internazionale 1462). L’ho trovato molto lucido e così “ovvio” da risultare sconvolgente. Le sue parole mi hanno commosso perché essere umani richiede un esercizio quotidiano che in questo mondo vuol dire attivismo. Chi, da indifferente, non si schiera è complice.
Laria

La neutralità perduta di Finlandia e Svezia

◆ L’articolo di Lily Lynch sull’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato (Internazionale 1462) suscita alcune considerazioni. La citazione di Desmond Tutu sarà stata anche abusata dopo l’aggressione russa all’Ucraina, ma rimane vera e attuale. D’altronde, se nel caso di Tutu, l’“oppressore” era l’apartheid in Sudafrica, sostenuto da gran parte dell’occidente, altrettanto si può dire dell’autocrazia putiniana, le cui ragioni sono state corteggiate da una parte dell’establishment internazionale ma anche dell’opinione pubblica. C’è un’amnesia del presente, dunque. Un altro esempio è il rispetto, misto a imbarazzato silenzio, di cui ultimamente gode il presidente turco Erdoğan, per il suo ruolo di mediazione e di freno alle mire espansionistiche della Nato. E pazienza per il sistematico massacro che continua a subire la popolazione curda, così come per l’oppressione di ogni forma di dissenso in Turchia. L’autrice sottolinea il ruolo “spropositato” che i curdi hanno nella politica svedese ma è difficile pensare ai curdi come una potenza dalla forza ricattatoria e intimidatoria. A differenza del sultano ottomano, che ha dato ampia dimostrazione di esserne munito. La cosiddetta questione curda sarà la vittima sacrificale al tavolo delle trattative per l’entrata nella Nato dei due
paesi scandinavi. L’alleanza
atlantica non è la risposta ai bisogni di sicurezza europei. Resta il fatto che l’ingresso dei due paesi nella Nato rappresenta il più clamoroso dei casi di eterogenesi dei fini in cui è incappato Putin: il suo ennesimo, tragico calcolo errato.
Giorgio Massimetti

Il prezzo della pace

◆ Nell’articolo sull’andamento della guerra in Ucraina (Internazionale 1461) leggo: “Gli ucraini stanno sopportando un carico di sofferenze e sacrifici che non si vedeva in Europa dalla seconda guerra mondiale”. Forse l’autore dimentica le guerre nell’ex Jugoslavia.
Matteo Pribetti

Errata corrige

◆ Il credit completo della foto pubblicata a pagina 108 del numero 1462 è: Uk Health security agency/Science photo library/Agf.

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Questo articolo è uscito sul numero 1463 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati