Blu come te offre una visione del noir rurale così corrotta e decadente da far desiderare al lettore di non lasciare mai la città. È ambientato nei paesaggi selvaggi del North York­shire, nel Regno Unito. Natale e una bufera di neve stanno per inghiottire un villaggio senza nome, quando un’adolescente del posto scompare. Come spesso accade nei noir, il lettore conosce il suo destino, ma la famiglia e la polizia scopriranno solo alla fine cos’è successo a Melanie Muncy o le intricate ragioni per cui è scomparsa. L’agente incaricato di indagare sul caso e sugli oscuri segreti del villaggio e dei suoi abitanti così affiatati è il sergente James Brindle. Un emarginato, a livello superficiale per una voglia sul viso che lo sfigura, più in profondità per un disturbo ossessivo compulsivo che complica i rapporti umani. Inoltre, è ostinatamente tenace e più brillante degli altri. La sua improbabile spalla arriva nella forma del giornalista locale Roddy Mace, scappato dai tabloid londinesi nel tentativo di inseguire la sua vera vocazione di scrittore. E poi c’è la bestia al centro del labirinto. Sotto la storia della ragazza scomparsa si nasconde un racconto raccapricciante di abusi sessuali e pornografia estrema. Ma il paesaggio dello Yorkshire evocato con meraviglioso lirismo offre un contrappunto a tutto questo orrore cupo.
Val McDermid, The Guardian

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati