Il rivenditore online di biglietti Ticketmaster e l’azienda che lo controlla, la Live Nation, hanno avuto un brutto 2022, riuscendo a far arrabbiare tutti, da Taylor Swift a Bad Bunny, da Joe Biden al presidente messicano Andrés Manuel López Obrador. Mentre aumentano le richieste per frenare il suo monopolio nel settore dei concerti negli Stati Uniti e non solo, l’azienda sembra aver trovato una nuova strategia: spendere molti soldi a Washington. Gli investimenti della Live Nation per fare pressione sono passati da circa 250mila dollari nel 2018 a quasi 1,3 milioni di dollari nel 2021, e potrebbero aver superato quella cifra nel 2022. L’azienda ha concentrato la sua campagna sul dipartimento di giustizia e sul progetto di legge sulla trasparenza nella vendita dei biglietti. Una mossa fatta per rispondere alla frustrazione degli spettatori dei concerti e degli appassionati di sport nei confronti dell’aumento dei biglietti, che spesso finiscono sul mercato secondario a cifre gonfiate. Negli Stati Uniti lo scorso novembre alcuni problemi tecnici nelle prevendite del tour di Taylor Swift hanno lasciato migliaia di fan senza biglietto. Alcuni di loro hanno fatto causa alla Live Nation e il dipartimento di giustizia ha aperto un’inchiesta. A dicembre l’azienda è tornata sulle prime pagine dopo che centinaia di fan di Bad Bunny sono rimasti fuori da un concerto del cantante portoricano a Città del Messico perché i loro biglietti, comprati regolarmente, risultavano falsi. T. Perkins, The Guardian

Bad Bunny (J. Nogales, Eyepix Group/Future Publishing/Getty Images)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1493 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati