Grünheide, Germania, 25 marzo 2022 (Sean Gallup, Getty)

La ricchezza di Elon Musk e la sua capacità di ottenere finanziamenti sono messe a dura prova dalla svalutazione delle azioni della Tesla, scrive il Wall Street Journal. Il valore di borsa della casa automobilistica è diminuito sensibilmente da quando l’imprenditore ha comprato Twitter grazie all’oneroso accordo da 44 miliardi di dollari firmato ad aprile del 2022 e garantito in buona parte dal suo patrimonio personale, che è costituito per lo più dalle quote azionarie delle sue aziende, soprattutto quelle della Tesla. Nel 2022 la casa produttrice di auto con motore elettrico ha perso il 65 per cento – circa settecento miliardi di dollari – del suo valore, e questo riduce la possibilità di raccogliere fondi vendendo azioni o dandole in garanzia per ottenere prestiti. “Musk”, spiega il quotidiano, “è da sempre un miliardario con pochi contanti, visto che finanzia le spese personali e gli investimenti usando le sue imprese”. Una delle ragioni del crollo delle azioni della Tesla è proprio il fatto che Musk ha bisogno di soldi per rispettare i termini del contratto d’acquisto di Twitter: gli altri azionisti dell’azienda temono che la sua attenzione ora sia concentrata sul social network. Nei mesi scorsi, quando le azioni della Tesla erano a un livello record, Musk ha venduto titoli incassando più di 39 miliardi di dollari e mettendone 25 in contanti nell’acquisto di Twitter. “Se oggi usasse tutte le azioni della Tesla in suo possesso come garanzia per nuovi prestiti, in base alle regole in vigore nell’azienda potrebbe ottenere 13 miliardi di dollari”. Questa cifra è di poco superiore a quella che Musk prevedeva di prendere in prestito per comprare Twitter usando come garanzia una parte delle sue azioni: nell’accordo originale stimava di doverne impegnare solo il 40 per cento. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1493 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati