Il nuovo film di Sam Mendes è ambientato nel 1981, in un cinema di Margate, nel Regno Unito, che si chiama Empire (che non esiste nella realtà). E racconta una storia d’amore che sembra basata soprattutto sul dolore. Hilary (Olivia Colman) è una donna di mezza età, sola e con dei problemi psichiatrici. Stephen (Michael Ward), molto più giovane, è il figlio d’immigrati dai Caraibi alle prese con il trauma quotidiano di vivere in un paese razzista. Il film mostra le loro rispettive sofferenze, sempre attraverso gli occhi dell’altro, ma ha qualcosa di superficiale. Come se l’autore fosse più interessato a rappresentare grandi emozioni che a raccontare una storia.
Clarisse Loughrey, Independent

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati