Il compositore statunitense George Antheil (1900-1959) cominciò la sua carriera con lavori spesso in anticipo sui modernisti che sarebbero arrivati dopo di lui: un buon esempio sono le prime tre sonate per violino e piano, che scrisse tra il 1923 e il 1924. Quando compose la quarta, nel 1947-1948, aveva attenuato la sua immagine di “cattivo ragazzo” per diventare un modernista mainstream. Il primo movimento della sonata n. 1 è pura ferocia alla Stravinskij. La breve, compatta sonata n. 2 in un unico movimento fa venire in mente dei cartoni animati di Max Fleischer, con accenni di vaude­ville e cambiamenti d’umore imprevedibili. Allo stesso modo, la sonata n. 3 in un unico movimento ininterrotto offre una versione più dolce dell’asimmetria ritmica di Stravinskij. L’inizio della quarta sonata evoca Charles Ives e Pierino e il lupo; poi ci sono un’elaborata passacaglia e un finale che evoca l’energia sfrenata del giovane Antheil, ma più ricco e stabile. La violinista Tianwa Yang e il pianista Nicholas Rimmer hanno preparato queste partiture con la massima cura e attenzione ai dettagli, e il loro controllo strumentale è assoluto. L’ottima registrazione e le interessantissime note di copertina rinforzano la mia raccomandazione per un disco che contribuisce davvero ad arricchire il catalogo.
Jed Distler, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati