Nella loro carriera decennale i Jungle sono passati dall’essere un fenomeno online molto pubblicizzato a un progetto di nicchia. Dopo l’omonimo debutto nel 2014, il duo britannico si è allontanato dalla sua formula di successo, fondata sull’incontro tra disco music e hip hop, ma ha ampliato il suo approccio. E così Volcano è probabilmente il miglior album che il duo inglese abbia mai registrato. Elegante nel suono e scintillante nella scrittura delle canzoni, trova l’equilibrio tra sonorità audaci e melodie orecchiabili. Con un piede nel mondo dei club notturni, i Jungle sprigionano grande energia, pur continuando a scrivere canzoni apparentemente pop. Us against the world è un inizio inebriante. Il cantante Erick the Architect illumina Candle flame, mentre la superba voce del rapper Channel Tres accende I’ve been in love. A volte il fascino ricco di sentimento dei Jungle merita di essere affiancato a quello dei Sault, e non è un’impresa da poco: Back on 74 è uno splendido brano soul funk retro­maniaco; Every night è un inno, mentre i toni sbiaditi di Palm trees sono perfetti per questi giorni di sole.
Robin Murray, Clash

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Questo articolo è uscito sul numero 1525 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati