Finora si credeva che le fusa del gatto fossero generate da contrazioni muscolari e richiedessero input costanti dal cervello. Ma la scoperta di masse di tessuto connettivo sulle corde vocali fa ipotizzare un’origine diversa, scrive Current Biology. Questi cuscinetti potrebbero aumentare la densità delle corde vocali e permettere l’emissione di suoni a bassa frequenza automaticamente dopo il primo segnale inviato dal cervello. Anche le fusa sarebbero quindi fenomeni passivi come gli altri suoni emessi dai gatti, il miagolio e il soffio.

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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati