Lucie (Justine Lacroix), 15 anni, e William (Benoît Poelvoorde), suo padre, vivono praticamente in povertà, dopo l’incidente in moto in cui è morta la madre e con la sclerosi multipla che ha colpito William. Lui è un buon diavolo, indebolito dalla malattia. Trabocca di affetto per la figlia e prova a far finta che tutto fili liscio. Lucie non è stupida. La sua priorità è tenere il padre accanto a sé il più a lungo possibile, e finisce per trascurarsi. Il quadro potrebbe sembrare pietistico. Non è così. Soprattutto perché con Olivier Babinet l’umorismo, la fantasia e la poesia trapelano da ogni fessura. Già in Swagger (2016) e Poissonsexe (2019) ha cancellato i confini tra reale e fantastico, pesantezza e leggerezza. E con Normale continua a farlo.
Véronique Cauhapé, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati