Frédéric Richaud purtroppo scrive poco. Torna adesso con un romanzo, genere che aveva abbandonato nel 2011. Mostri è ambientato nella Parigi del 1655. È la storia del destino di una donna singolare, prima di tutto fisicamente. Catherine Bellier, detta Cateau, era deforme al punto di provocare ribrezzo in chi la incontrasse, ma era anche brillante e sensibile. Era una guaritrice, specializzata in intestini. La sua fama la avvicinò alla regina Anna d’Austria (e in seguito a Luigi XIV), di cui curò le afflizioni. Mazarino non la prese bene. In breve, a corte contava solo l’apparenza, anche se si trattava di bugie. La stupidità regnava. E “i mostri non sono quelli che si pensa che siano”. Richaud è abile e dotato. È un piacere ascoltarlo parlare della “relatività del brutto” a partire dalla sua eroina, una creatura orribile che sembra “uscita dalle latrine”.
Vincent Roy,
L’Humanité

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Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati