Past lives è una malinconica storia a “porte girevoli” su due persone, sui bambini che erano e sugli adulti che sono diventati. Il film li segue nel corso degli anni attraverso i continenti tra incontri e separazioni, momenti decisivi o normalissimi. È una storia d’amicizia, amore, rimpianti, sul significato della vita. In un certo senso è un film sui viaggi nel tempo, perché anche se i due protagonisti vanno avanti, rimangono inesorabilmente legati al passato. Al centro di tutto c’è Nora (Greta Lee, fantastica e sottile), ma anche il suo rapporto con Hae Sung (Teo Yoo). S’incontrano a scuola, da bambini, il rapporto tra loro è intimo, profondo. Per il suo debutto cinematografico, l’autrice teatrale canadese-coreana-statunitense Celine Song ha scelto una forma narrativa relativamente semplice. Il film si apre nel presente, poi torna indietro di 24 anni. Seguiamo quindi Nora e Hae Sung prendere strade diverse e allontanarsi. Si ritrovano brevemente dodici anni dopo e, dopo altri dodici, si riavvicinano una seconda volta. Ma in realtà l’autrice ci fa entrare nel mondo dei due protagonisti progressivamente. E la mancanza di grandi invenzioni, la sua intimità, la sua dimensione umana sono i punti di forza del film.
Manohla Dargis, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1550 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati