Nella traccia di apertura del suo nuovo disco solista Adrianne Lenker, la leader dei Big Thief, rievoca ricordi dell’infanzia belli e terrificanti. Ma, scavando un po’ più a fondo sotto la superficie, Real house funziona come una sorta d’introduzione all’album, contestualizzando la sua creazione all’interno di un ambiente specifico: “Ci siamo trasferiti in una vera casa con un campo selvaggio dietro / Volevo diventare un’inventrice / raccogliere scarti per creare un portale/ volevo così tanto che la magia fosse reale”. Registrato in uno studio appartato nel bosco, Bright future risulta straordinariamente naturale e trasmette un senso bucolico di quiete e serenità. Lenker è accompagnata da chitarra acustica, pianoforte, violino e pochi altri strumenti. Usando un approccio analogico, l’album crepita e sibila con tutte le calde imperfezioni tipiche di una registrazione in presa diretta. I primi suoni del secondo brano, Sadness as a gift, sono delle piccole pennate di chitarra e lo scricchiolio di una sedia, mentre Already lost si apre con il suono di un nastro. La produzione essenziale dell’album è così coerente che piccoli dettagli diventano aspetti fondamentali. Dal punto di vista dei testi Lenker si accorda all’approccio sonoro dell’album, esplorando il potere dei momenti intimi della vita. Free treasure è un diario di nostalgia estiva, dove la cantante ricorda un pasto cucinato in casa e un “amore senza limiti” dopo una lunga giornata. In Bright future Lenker si fida completamente del suo talento, integrato da scelte di produzione che non distraggono da un emozionante modo di scrivere.
Nick Seip, Slant

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati