Un buon modo per allontanarsi dalle droghe pesanti può essere la lettura di Cartel 1011. Les bâtisseurs, prima parte di una trilogia in cui lo scrittore francese Mattias Köping comincia a ricostruire la filiera di pillole, cristalli e altre polveri che sempre più inondano l’Europa. Tra le spiagge paradisiache della penisola dello Yucatán comincia la storia di un nuovo gruppo di narcotrafficanti che ha scelto come proprio simbolo le imponenti piramidi maya, ma le cui ambizioni li spingeranno presto fuori dal Messico. Uno dei maggiori pregi di questo primo episodio è che non cade nella trappola della romanticizzazione dei criminali. Poggiando tra l’altro su una ricca documentazione sulla natura dei cartelli, delle droghe e della loro distribuzione, _Cartel 1011 _è infatti un romanzo profondamente cupo, crudo al limite dell’insopportabile. Descrive il cartello e i suoi scagnozzi per quello che sono, un cancro che, dopo aver colpito l’America, punta dritto all’Europa che rischia di essere travolta da un tipo di violenza che fatichiamo a immaginare. Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1587 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati