I miei genitori stanno per festeggiare cinquant’anni di matrimonio, mentre io a 33 anni non ho neanche l’ombra di un fidanzato (emoji che piange). Credi che la loro sia stata più bravura o fortuna?–Virginia

La prima cosa da tenere presente è che i tuoi genitori sono della generazione precedente alla tua. Hanno subìto una pressione sociale più forte a sposarsi, fare figli e restare insieme; e poi hanno vissuto in anni in cui le donne erano meno indipendenti di oggi e lo stigma della separazione più pesante.

L’altra premessa che farei è che non sempre la longevità di un matrimonio è sinonimo di realizzazione personale. Pensaci un attimo: chi è più felice, una donna separata o una donna sposata con un uomo con cui non vuole più stare ma da cui, per qualunque motivo, non riesce a separarsi? Dando per buono però che i tuoi genitori siano stati davvero nella condizione di potersi lasciare e che il loro matrimonio sia riuscito, allora la risposta è che è stato un misto delle due cose.

C’è stata la bravura, che forse io chiamerei intelligenza emotiva, e cioè la loro capacità di essere generosi, empatici e affettuosi l’uno verso l’altra, anche nei momenti più difficili. E poi c’è stata la fortuna di essere cresciuti in un modo che li rende compatibili dopo tutto questo tempo.

Gli ingredienti che fanno la realizzazione di una coppia però sono tanti: ogni incontro di due persone è unico e non credo sia utile fare confronti o gare di longevità. Festeggia i tuoi genitori ma non lasciare che il loro percorso definisca il tuo.

daddy@internazionale.it

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1496 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati