**◆ **È opinione diffusa che Giorgia Meloni e la sua destra non ce la faranno a essere destra dura e pura. Succederà grazie a un’opposizione incalzante? No, l’opposizione incalzante non c’è. Ma allora grazie a chi Meloni non ce la farà? Risposta, sempre dei savi opinionisti: grazie alla forza delle cose. Basta cioè mettersi comodi e guardare come la tendenza di Meloni a spararle grosse (o la visione, come si usa dire tra i grandi visionari e profeti del nostro tempo) andrà a sbattere contro il debito pubblico, l’Europa, gli Stati Uniti, i protocolli della democrazia, le cosche nazionali e internazionali, il profitto, le consorterie di piccoli e grandi profittatori. È come se i saggi dicessero: se volete denunciare quel criptofascistume e quell’altro fatelo pure, ma è inutile; sarà la forza delle cose a trasformare Meloni, che pure voleva fare l’Italia o morire, in una garbata aspirante statista che, a forza di fare i conti con l’oste, si ridurrà a sempre più miti consigli. Lì per lì quest’esito probabile, a chi non si sente di destra ma di sinistra, può sembrare oltre che rassicurante (meno male, ci pensa la realtà a suonarle alle destre) soddisfacente. Ma ci è chiaro cosa stiamo teorizzando? Che in nome del realismo bisogna smetterla di chiedere l’impossibile e ripiegare sul compatibile? Se è così, il partito del non voto andrà presto ben oltre il quaranta per cento.

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Questo articolo è uscito sul numero 1496 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati