Lo scontro sarà tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni? Se si decidesse di mettere in cantiere una serie televisiva tipo This England (Sky), ci sarebbe da augurarselo, sono i più promettenti. Gli inglesi hanno raccontato di Boris Johnson e del covid, noi potremmo fare molto meglio. Lo sfondo? Migrazioni, crisi economiche, mafie, apocalisse climatica, pandemia, radicalizzazione delle destre, invasione russa dell’Ucraina, friabilità d’Europa, urti tra est e ovest, probabile terza guerra mondiale. E i protagonisti? Non quelli che si danno un sacco d’arie ma a conti fatti sono caratteri fissi senza sviluppo: il perfido, il subdolo, il garbato, il competente, l’istrionico, l’olimpico. Abbiamo l’oscuro, mobile Conte. Parte che è un nessuno, poi si scopre che Nessuno è sul serio, ma come Odisseo di fronte a Polifemo. Resiste ai frizzi e lazzi mediatici, fa fuori Salvini, argina Covid, racimola molti soldi europei, disarciona Di Maio, ingabbia Grillo, fronteggia Draghi, è dato per spacciato ma si tira parecchio più su dei suoi nemici giurati, riduce il Pd, ormai terra di saccheggio, alla lagna. Cosa vogliamo di più? E Meloni ha la stessa mirabolante ricchezza drammaturgica, basta seguirla passo passo dalle quinte al proscenio. Se si mettono al centro entrambi, preparando intanto il duello finale, ce n’è per molte avvincenti stagioni di iperrealismo televisivo. Titolo: Questa è l’Italia .

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Questo articolo è uscito sul numero 1481 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati