Una sola volta ho partecipato al giochetto “suona il citofono e scappa”. Presi coraggio, aprii il palmo sull’intera pulsantiera e me la diedi a gambe. Era notte, non mi accorsi che il palazzo era della guardia di finanza (non scherzo), e dietro l’angolo fui fermato da due agenti che mi promossero cretino dell’anno. Oggi invece finirei nel nuovo show di Amazon Prime Video, Ring nation, dal nome dell’aggeggio che la società di Jeff Bezos vende come bruscolini in tutti gli Stati Uniti: un campanello con telecamera di sorveglianza incorporata che registra cosa succede sul ciglio della vostra porta. Pubblicizzato come antidoto per ladri e vandali, in breve tempo ha trasformato le periferie nel più vasto studio tv del pianeta. Ora Ring nation selezionerà le sequenze più comiche alternando animali, vicini e corrieri, ma dietro la candid camera c’è qualcosa di più allarmante: l’uso arbitrario da parte di Amazon di immagini prodotte da dispositivi privati. L’uso televisivo è il meno. Alcune sequenze sono state condivise senza alcun accordo con la polizia, dando modo a chi realizzava la serie di cestinare i video più compromettenti. Qualche senatore ha provato a sollevare il caso. I produttori rispondono: “Con Ring nation offriamo alle famiglie un nuovo modo di divertirsi insieme”. E quando i produttori si sentono in dovere di spiegare a cosa serve uno show, c’è da preoccuparsi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1477 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati