Nel 2014 viene pubblicato un podcast investigativo che racconta una storia “settimana per settimana”. Si chiama Serial e nel giro di poco tempo diventa il podcast più ascoltato di sempre. La storia raccontata è quella di Adnan Syed, in carcere con una condanna all’ergastolo per aver ucciso la fidanzata. Il successo senza precedenti di Serial ha creato una costellazione di prodotti derivati, tra i quali uno dei più interessanti è Undisclosed, scritto e narrato dall’avvocata Rabia Chaudry, che ha ricostruito il caso dal punto di vista legale, attaccando spesso Serial, colpevole, secondo lei, di aver sacrificato l’accuratezza della ricostruzione in favore dell’intrattenimento. Il 23 settembre scorso Adnan Syed è stato scarcerato dopo 23 anni di ingiusta detenzione e tanti hanno cominciato a dire che uno o l’altro podcast avevano “risolto il caso”. Ma non è così. Per quanto i due prodotti siano interessanti, la scarcerazione di Syed è avvenuta grazie a un ricambio generazionale nella giustizia statunitense. La giudice Melissa Phinn ha potuto contare su un’indagine delle procuratrici Marilyn Mosby e Becky Feldman, che anziché difendere i giudici e la polizia hanno riveduto il caso dall’inizio, dimostrando come due piste alternative, sostenute da prove, erano state ignorate per facilitare l’incarcerazione di un imputato nero.

Jonathan Zenti

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Questo articolo è uscito sul numero 1480 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati