Piero Balzoni
Vita degli anfibi
Alter Ego, 208 pagine, 17 euro

Il nuovo romanzo di Piero Balzoni, già autore di Come uccidere le aragoste (Giulio Perrone Editore 2015), racconta l’attesa di una figlia e il ricordo di un padre che scompare il giorno del suo compleanno, senza lasciare traccia. Una bambina, Alice, una madre, un lago e il suo dio si alternano tra le pagine. All’inizio le ricerche si concentrano dentro e intorno al lago, per poi lasciare lo spazio ai dubbi delle ipotesi e, infine, al silenzio più assordante. In un romanzo delicato, tenero, e allo stesso tempo ricco di suggestioni, l’autore traccia la vita di una famiglia colpita dalla mancanza di qualcosa che la condiziona anche, o forse soprattutto, nell’assenza. La memoria, in questo romanzo, è uno dei personaggi. Confonde, ricrea ricordi, influenza e inevitabilmente sfugge. “Mamma diceva che io dimenticavo sempre tutto e magari stavolta avevo dimenticato la cosa più importante, avevo dimenticato le ultime parole di papà”, dice a un certo punto la protagonista, Alice, l’ultima ad aver visto l’uomo. Frasi brevi, telegrafiche, pensieri e dialoghi che s’intrecciano in un flusso continuo, a tratti soffocante, accompagnano una bambina che cerca di mettere in ordine i propri ricordi e di colmare il dolore di un’onnipresente assenza, anche quando le rane non ci sono più, anche quando “non c’è più niente”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1495 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati