Elizabeth Acevedo
Family lore
HarperCollins, 384 pagine, 20 euro

Non sono riuscita a leggere libri in italiano in questi giorni (e per le uscite di novembre è troppo presto), dunque eccezionalmente il romanzo di questa settimana è in inglese, non (ancora) tradotto in Italia. Anche se ogni pagina contiene almeno un paio di parole in spagnolo, è una scrittura molto gestibile quella di Elizabeth Acevedo, che con Family lore pubblica il suo primo romanzo per adulti. Le protagoniste sono quattro sorelle Marte, che hanno tutte un dono, o per meglio dire, un sesto senso: per la musica, la morte, la verità e le erbe. Il romanzo si apre con Flor, la secondogenita, che decide di tenere la propria veglia funebre mentre è ancora in vita. I momenti che ruotano intorno a questo evento sono l’occasione per le quattro sorelle e le loro figlie di ripercorrere una vita sbilanciata tra Repubblica Dominicana e New York. La prima cosa che ho pensato leggendolo è che Acevedo è stata intelligente: è riuscita a sottrarsi al rischio di chi racconta l’alterità di svendere l’identità collettiva delle generazioni passate in nome della ricerca di quel successo commerciale che chiede sempre l’autenticità dell’esperienza delle minoranze. Lo ha fatto con un pizzico di realismo magico, con i commenti tra parentesi con cui la nipote antropologa, Ona, amplia la prospettiva delle donne di famiglia. Un romanzo che non perde per strada la capacità di far leggere una bella storia. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1535 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati