Africa e Medio Oriente

Si avvicina la “guerra del pane”, avverte il quotidiano panarabo Al Araby al Jadid, secondo il quale la crisi tra Russia e Ucraina minaccia “la sicurezza alimentare dei paesi arabi”. Questi stati, dove vive il 5 per cento della popolazione mondiale, sono tra i maggiori importatori di derrate alimentari, tra cui il 20 per cento di tutto il grano venduto nel mondo, che arriva in buona parte da Russia e Ucraina. Egitto, Algeria, Tunisia e Libia producono meno della metà dei cereali che sono consumati ogni anno dalle loro popolazioni. Senza contare che in questi paesi il pane è un elemento essenziale della dieta locale, in particolare tra le classi più povere, e se ne mangia il triplo rispetto alla media mondiale. In Egitto le fluttuazioni del mercato dei cereali causate dalla crisi ucraina pesano pericolosamente sul bilancio dello stato, che sovvenziona il pane e che per il periodo 2021-2022 ha importato 12,5 milioni di tonnellate di grano. In Marocco, anche a causa della più grave siccità registrata in tutta la regione, non sono stati raggiunti i livelli minimi di produzione locale di cereali. ◆

Attentato prima del voto

Yasuyoshi CHIBA, AFP/Getty Images

Almeno quattordici persone sono morte in un attentato suicida in un ristorante di Beledweyne. L’attacco è avvenuto il 19 febbraio, il giorno prima delle elezioni legislative in questa città della Somalia centrale. Secondo The Standard la minaccia del gruppo terrorista Al Shabaab incombe sul voto negli stati della federazione somala che, in ritardo di più di un anno, devono scegliere i rappresentanti al parlamento nazionale. L’assemblea eleggerà poi il presidente, che sostituirà Mohamed Abdullahi Mohamed ( nella foto ).

Un grave errore

Il 18 febbraio, in un villaggio del sud del paese, sette bambini sono morti e altri cinque sono rimasti feriti per errore in un raid aereo. L’aviazione della Nigeria ha sconfinato nel territorio di Maradi, in Niger, probabilmente nel tentativo di dare la caccia ai gruppi armati che imperversano nella regione e si arricchiscono con i furti e i rapimenti a scopo di riscatto, spiega la **Bbc ** citando le autorità locali. Gli eserciti dei due paesi conducono regolarmente operazioni e pattugliamenti congiunti contro i gruppi criminali e i miliziani estremisti islamici di Boko haram, attivi più a est.

Passi avanti e indietro

Il 16 febbraio la corte costituzionale ha revocato una legge che criminalizzava “l’imitazione del sesso opposto”. Secondo Amnesty international è “una grande svolta per i diritti delle persone transgender nella regione”. La sentenza arriva dopo che alla fine di gennaio il ministero della difesa ha imposto alle donne che vogliono arruolarsi di ottenere l’autorizzazione di un “tutore maschio” e di portare il velo. Inoltre le priva del porto d’armi, relegandole a ruoli d’infermeria o amministrazione. Dall’ottobre 2021 alle donne è concesso di entrare nell’esercito, ma la decisione ha indignato i conservatori, spingendo le autorità islamiche a emettere una fatwa , una sentenza religiosa, ripresa dal ministero della difesa. Sul quotidiano Al Qabas, la giornalista Balqis al Najjar s’indigna: “Queste condizioni portano il segno di uno spirito degno del gruppo Stato islamico e dei taliban. Ci fanno tornare indietro di decenni, se non secoli, proprio quando le nostre sorelle di altri paesi del Golfo fanno un grande salto in avanti”.

Le decisioni di Bamako

“Fino a cinque anni: è il tempo che potrebbe passare prima del ritorno della democrazia in Mali. Lo dice la nuova carta elaborata dal consiglio nazionale di transizione, l’organo che fa da parlamento ai maliani ed è controllato dalla giunta militare di Assimi Goita”, scrive il quotidiano burkinabé Wakat Séra, commentando l’annuncio fatto il 21 febbraio delle autorità di Bamako. Il 17 febbraio il presidente francese Emmanuel Macron aveva ufficializzato il ritiro delle truppe impegnate nelle operazioni militari Barkhane e Takuba. “Era una decisione molto attesa visto l’aggravarsi della crisi tra i due paesi, che si è tradotta anche nell’espulsione dell’ambasciatore francese in Mali”, ricorda Le Pays.

Mahmoud Illean, Ap/LaPresse

Palestina Il 22 febbraio Mohammed Shehade, 14 anni, è stato ucciso dalle forze israeliane che avevano fatto incursione ad Al Khader, in Cisgiordania, causando scontri con i palestinesi. Il 18 febbraio ci sono state tensioni anche nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est ( nella foto ).Burkina Faso Il 21 febbraio almeno 63 persone sono morte a causa di un’esplosione nella miniera d’oro informale di Gbomblora. Oltre alle miniere gestite dalle grandi aziende, in Burkina Faso ci sono centinaia di siti dove si scava senza controlli.

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1449 - 25 febbraio 2022
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