L’aumento dei prezzi delle case e degli affitti, insieme al rincaro di beni di prima necessità come l’energia e i prodotti alimentari, sta ampliando velocemente il numero di statunitensi senza fissa dimora. E ora milioni di persone temono di fare la stessa fine, scrive il Washington Post. In tutto il paese le strutture che offrono riparo a chi non ha un posto dove vivere hanno registrato un improvviso aumento delle richieste d’aiuto. L’inflazione, che negli Stati Uniti ha raggiunto il valore più alto degli ultimi quarant’anni, sta mettendo in difficoltà soprattutto le persone più povere, molte delle quali ricevono pochi sussidi pubblici.
Troppe persone vivono per strada
L’inflazione non si ferma più
A giugno in Turchia l’aumento dei prezzi al consumo ha battuto un nuovo record, arrivando al 78,6 per cento. Ma gli esperti prevedono che presto supererà la soglia dell’80 per cento, scrive il Financial Times, soprattutto se ci saranno altri rialzi dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari e il governo continuerà a tenere basso il costo del denaro.
La ripresa dei processori
Durante la pandemia di covid-19, in tutto il mondo la grave carenza di processori e semiconduttori aveva messo in difficoltà molti settori industriali. Ora, scrive il Wall Street Journal, ci sono i primi segnali di ripresa, dovuti al calo della domanda di computer e al crollo del mercato delle criptovalute. Le difficoltà non sono certo finite per alcune industrie che dipendono molto dai semiconduttori, come quella automobilistica e quella dei centri di calcolo, spiega il quotidiano finanziario statunitense. Ma la ritirata dei consumatori ha spinto i colossi del settore, tra cui la Intel e la Nvidia, a prevedere miglioramenti dopo due anni in cui le loro strutture produttive erano state ingolfate dall’eccesso di domanda.
Aziende del gas in crisi
Il governo tedesco sta pensando di comprare quote del capitale sociale dei gruppi energetici messi in difficoltà dalla riduzione delle forniture di gas russo e dal rialzo dei prezzi. Queste aziende hanno registrato perdite per decine di milioni di euro, non potendo trasferire gli aumenti di prezzo sulle bollette dei consumatori. Un intervento pubblico, spiega la Frankfurter Allgemeine Zeitung, dovrebbe riguardare innanzitutto la Uniper, il principale importatore di gas in Germania, che dal 14 giugno riceve dall’azienda energetica di stato russa Gazprom solo il 40 per cento delle quantità di gas previste per contratto. L’operazione, spiega il quotidiano conservatore tedesco, potrebbe essere simile a quella compiuta da Berlino durante la pandemia di covid-19 per salvare la Lufthansa, quando lo stato diventò socio della compagnia aerea. Secondo l’agenzia di notizie Bloomberg, che cita fonti a conoscenza della situazione, Berlino è pronta ad approvare un pacchetto di salvataggio da nove miliardi di euro. ◆
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