Scienza

Più alti grazie al latte

La tolleranza al lattosio avrebbe influito sull’evoluzione della statura dei nostri antenati europei tra settemila e duemila anni fa. Lo testimoniano 3.507 resti fossili umani provenienti da 366 siti archeologici in sette regioni in Europa, Medio Oriente, Asia meridionale e Cina. Le curve delle dimensioni corporee mostrano un calo della statura, a partire da trentamila anni fa, fino a un minimo storico raggiunto tra ottomila e seimila anni fa. Ma confrontando i dati regionali è emerso poi un aumento dell’altezza in Europa centrale e settentrionale in coincidenza con l’avvento dell’agricoltura e della produzione lattiero-casearia, circa 7.400 anni fa. I ricercatori, scrivono i Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno attribuito questa crescita al gene della lattasi, l’enzima che permette di digerire il latte anche da adulti. Il gene sarebbe stato selezionato nelle popolazioni nordiche dell’Eurasia che consumavano grandi quantità di latte crudo.

Le varianti dei finlandesi

Alcuni ricercatori hanno individuato migliaia di varianti genetiche associate a malattie come il diabete, l’asma e il cancro al seno. Lo studio si basa sull’archivio FinnGen, che raccoglie i dati genetici di circa cinquecentomila finlandesi. La Finlandia ha una popolazione molto omogenea dal punto di vista genetico. I dati indicano un evento fondatore avvenuto circa 120 generazioni fa, seguito dalla rapida espansione della popolazione in una situazione di relativo isolamento. Questo spiega perché tra i finlandesi sono comuni varianti genetiche molto rare in altre popolazioni. I ricercatori hanno incrociato i dati di FinnGen con altri archivi, tra cui quelli dei farmaci rimborsati, delle cause di morte, dei tumori e delle visite mediche, individuando varianti che aumentano o riducono il rischio di alcune malattie. Per esempio, hanno individuato una variante che protegge dallo sviluppo delle vene varicose. Alcune caratteristiche genetiche sono state invece associate alla necessità di assumere farmaci contro l’ipertensione. Bisogna però ricordare che i dati di FinnGen non rappresentano l’intera popolazione della Finlandia. ◆

Un cielo senza stelle

Le stelle visibili a occhio nudo sono sempre di meno: nei posti in cui oggi se ne vedono 250 tra diciotto anni se ne vedranno cento. La causa è la rapida diffusione dell’illuminazione artificiale dovuta all’espansione delle città e alla crescita demografica, scrive Science. I dati di cinquantamila osservazioni fatte dal 2011 al 2022 dagli astrofili che hanno partecipato al progetto Globe at night in ventimila posti diversi del pianeta, mostrano che la luminosità è aumentata in media del 9,6 per cento all’anno, che equivale a un raddoppio ogni otto anni.

Nuovi dati sul long covid

Aumento del rischio a un anno dall’infezione con virus sars-cov-2 Rapporto di rischio (Hr, hazard ratio) (Fonte: Nature reviews microbiology)

Gli effetti del covid-19 a lungo termine colpiscono circa il 10 per cento delle persone che hanno avuto una forma d’infezione grave. Attualmente circa 65 milioni di persone nel mondo soffrono di alcuni dei più di duecento sintomi associati al long covid, scrive Nature Reviews Microbiology. A un anno dall’infezione risulta aumentato il rischio di avere problemi polmonari, cardiovascolari, ictus e diabete. Un altro studio, su Jama Network Open, conferma i risultati e indica che la vaccinazione riduce il rischio di long covid.

Una nuova mappa per la Via Lattea

Decaps2/Doe/Fnal/Decam/Ctio/NoirLab/Nsf/Aura

È stata pubblicata una nuova mappa della Via Lattea, osservata nella regione del visibile e del vicino infrarosso. La mappa, pubblicata sull’Astrophysical Journal, è stata realizzata grazie alle immagini raccolte dall’osservatorio cileno di Cerro Tololo, a 2.200 metri d’altitudine. Con i suoi 3,32 miliardi di oggetti celesti, aiuterà a ricostruire la struttura tridimensionale delle stelle e della polvere interstellare della nostra galassia.

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1496 - 27 gennaio 2023
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