Perché la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato appena insediata l’accordo commerciale tra l’Unione europea e il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), anche a costo di far irritare il presidente francese Emmanuel Macron?
Perché, dopo tanto parlare di come la geopolitica cambia le priorità, è arrivato il momento di passare dalla teoria alla pratica. L’impatto economico dell’accordo, se e quando verrà ratificato, sarà minimo per l’Europa (0,2-0,3 per cento di pil in più) e avrà i rischi alti (maggiori esportazioni di carne dal Sudamerica significano più deforestazione).
Ma l’Unione europea spera di sottrarre quell’area del mondo alla Cina, di assicurarsi un po’ di terre rare, che servono per i semiconduttori, senza dipendere dalle forniture di Pechino (il Brasile ne ha parecchie) e di costruire catene di fornitura alternative a quelle minacciate dal protezionismo del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Se è la geopolitica a prevalere sulle altre spinte, si capisce perché la Commissione europea cerchi di privilegiare la sicurezza rispetto alle esigenze ordinarie, compresa la tutela di lobby potenti come quella agricola o il contenimento delle emissioni di gas serra. Ma i governi nazionali sono disposti a seguirla? ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati