Lo scorso anno Brian Brister ha passato il suo Natale ideale: ha bevuto uno zabaione, si è preparato la colazione, ha guardato dei film di Natale e si è vestito per un’elegante cena di quattro portate. Ha fatto tutto questo da solo ed è stato meraviglioso. “Quel giorno ho fatto esattamente quello che volevo”, dice Brister, 37 anni, fotografo, cantante e health coach che vive a Nashville, negli Stati Uniti. “È stato strano per certi versi, ma davvero speciale per altri”.

Per le vacanze la famiglia di Brister si riunisce ogni anno in Mississippi e questo, oltre alle spese e alla pianificazione, comporta la fatica del viaggio. “È molto impegnativo”, spiega Brister. “Amo le feste, ma il giorno di Natale sono sempre un po’ deluso perché non è tutto come speravo”. Inoltre, “anche se amo la mia famiglia e siamo molto uniti, quando siamo tutti insieme in una stanza per più giorni ci sono sempre momenti di stress. Non aver vissuto nulla di simile è stato bellissimo”.

Brister fa parte di un numero crescente di persone che, pur avendo una famiglia affettuosa, scelgono di trascorrere le feste da sole. Alcune sono introverse e non amano il forsennato scambio dei regali, altre si prendono una pausa dai canti di Natale con parenti giudicanti o ubriachi, altre ancora adorano stare insieme alle loro famiglie, ma non a Natale.

Gli esperti attribuiscono il desiderio di trascorrere il Natale da soli a diversi fattori, tra cui il fatto che le riunioni di famiglia possono essere intense e, quando si mescolano ai preparativi per le vacanze, ai viaggi e alle spese per i regali, i livelli di stress possono salire alle stelle. Gli studi dimostrano che lo stress degli statunitensi aumenta durante le feste. Ma non c’era bisogno di uno studio per capirlo.

“Le norme stanno cambiando”, afferma Thuy-vy Nguyen, psicologa sociale che ha fondato il Solitude lab dell’università di Durham, nel Regno Unito. “Le famiglie composte da una sola persona sono in aumento nei paesi sviluppati e cresce il numero di chi rimane single o si sposa più tardi”. Nguyen, coautrice di Solitude: the science and power of being alone, sottolinea che lo stare da soli e la solitudine non sono la stessa cosa. “Quando parliamo di solitudine, parliamo di un’esperienza negativa a livello cognitivo ed emotivo”, dice Nguyen. “Come ricercatori tendiamo a trattare la solitudine più come uno stato dell’essere”.

La scelta, secondo Nguyen, è un fattore cruciale. La situazione di una persona che decide di trascorrere le vacanze da sola è molto diversa da quella di una persona costretta dalle circostanze. “Uno dei principali elementi che determina il modo in cui ci sentiamo quando stiamo da soli è quello della scelta e dell’autonomia”, spiega la psicologa. “Stare da soli troppo a lungo, tuttavia, può portare alla solitudine”.

In altre parole bisogna fare attenzione a non allontanarsi dalla socializzazione.È stato dimostrato che la solitudine favorisce problemi come la depressione e aumenta perfino il rischio di demenza.

Tempo prezioso

Shannon Rosa, infermiera di un’unità di terapia intensiva neonatale ad Atlanta, voleva stare da sola per queste feste. Così per Natale ha prenotato un viaggio per una sola persona a New York. “Faccio un lavoro impegnativo sul piano mentale, emotivo e fisico, e ho capito che quest’anno avevo bisogno di regalarmi qualcosa”, dice Rosa, 25 anni. “Il tempo che dedichi a te stessa è importante quanto quello che dedichi agli altri”.

Quest’anno per la prima volta Rosa si avventurerà in un Natale da sola. I suoi familiari in New Jersey e in Georgia sono stati comprensivi. “Sono davvero entusiasta di trascorrere il Natale così”, dice Rosa, che spera di vedere lo spettacolo di danza annuale delle Radio city rockettes e l’albero di Natale del Rockefeller center. “È bello decidere da soli cosa si vuole fare del proprio tempo”.

Gli studi hanno dimostrato che stare da soli ha diversi effetti positivi, per esempio stimola la creatività e aumenta la tranquillità. “I benefici derivano dalla libertà emotiva e cognitiva”, dice Nguyen, aggiungendo che, se vogliamo che sia davvero rigenerante, dobbiamo abbracciare i momenti di calma invece di cercare di sfuggirvi.

Liz Ivy ha avuto un’epifania simile a quella di Rosa due anni fa, quando ha deciso di trascorrere il suo primo Natale da sola nella sua casa di Washington. Si è divertita tanto che ha deciso di farlo ancora. “Le feste sono un po’ stressanti, ci sono molte cose da fare, c’è molta pressione”, spiega Ivy, 30 anni, che in passato passava il Natale a San Francisco con la famiglia. “Dopo le feste mi sentivo prosciugata e svuotata”. Come Brister, Ivy racconta di sentirsi spesso malinconica durante il periodo natalizio. “Ogni evento molto atteso di solito non è all’altezza delle aspettative. A Natale mi sembra che ci sia sempre una sorta di delusione”, dice.

“Sentivo l’obbligo di tornare a casa perché l’avevo sempre fatto, ma si può cambiare idea. Ho capito che devo prendermi cura di me stessa prima di tutto”, continua Ivy, che lavora nelle vendite e si è da poco trasferita a New York. Il suo primo Natale da sola è stato nel 2022 e all’epoca la famiglia non l’aveva presa bene. “Mi sono sentita in colpa per questa scelta”.

Quando ha detto ad amici e colleghi che avrebbe passato il Natale da sola, le hanno risposto con uno sguardo dispiaciuto. Invece, più si avvicinavano le feste più Ivy era entusiasta.“È stato davvero bello, eliminando lo stress e la pressione, riflettere sulle cose che più mi piace fare nelle feste”.

Per la vigilia di Natale Ivy ha in programma di cominciare come negli ultimi due anni, andando in una caffetteria a leggere un libro. Poi comprerà dei fiori e visiterà un museo. Dopo aver preparato una buona cena, concluderà la serata con un bagno e una maschera per il viso. Il giorno di Natale di solito va in palestra al mattino, poi prende un caffè ed esce per una lunga passeggiata. Cucina qualcosa che le scaldi il cuore, come una pasta fresca con polpette e una torta al limone fatta in casa per dessert. Per concludere la serata le piace fare un puzzle. “Dare la priorità alle cose che mi piacciono mi restituisce la gioia del festeggiare, cosa che spesso mi risulta difficile quando sono in viaggio”.

A Natale, inoltre, passa un po’ di tempo in videochiamata con la famiglia. “È un momento molto intenso e riusciamo a fare qualcosa insieme senza che io debba prendere un aereo per andare dall’altra parte del paese”, spiega.

Ivy è ancora single, ma ha intenzione di continuare la sua tradizione di trascorrere il Natale da sola fino a quando non avrà una famiglia tutta sua. “I migliori Natali della mia vita adulta sono stati quelli che ho trascorso in questo modo”, dice. “È un’esperienza che dà forza”. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati