15 gennaio 2015 12:45

In Italia nel 2014 gli affari della mafia nel settore agroalimentare hanno raggiunto i 15,4 miliardi di euro, con un aumento del 10 per cento rispetto all’anno precedente. Il dato emerge da un’indagine di Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nell’agroalimentare.

Le organizzazioni criminali stanno approfittando della crisi economica per entrare in modo capillare nell’economia legata alle coltivazioni agricole e alla ristorazione, sostiene Eurispes.

La ristorazione è uno dei settori più colpiti: sono almeno cinquemila i ristoranti nelle mani della mafia in Italia. In alcuni casi la criminalità organizzata possiede addirittura delle catene di ristoranti in diversi paesi del mondo, gestiti riciclando i soldi provenienti dallo spaccio di droga e da altri traffici illegali.

Il documento segnala anche il money dirtying, il trasferimento di capitali dal mercato legale a quello illegale che riguarda ogni anno circa 1,5 miliardi di euro: si tratta di 120 milioni di euro al mese e 4 milioni di euro al giorno.

“Produzione, distribuzione e vendita sono sempre più penetrate e condizionate dal potere criminale, esercitato in forme raffinate attraverso la finanza e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato”, si legge nel rapporto. Rainews 24, Askanews

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