Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Comincerà stasera alle 20, ora italiana, a Skhirat in Marocco, un nuovo ciclo di colloqui sponsorizzati dalle Nazioni Unite per trovare una soluzione politica al conflitto in Libia. L’inviato speciale dell’Onu, Bernardino Leon, ha definito l’incontro “decisivo” per le sorti del paese, diviso tra due fazioni. L’obiettivo delle Nazioni Unite è quello di formare un governo di unità nazionale, trovando un accordo tra i due governi contrapposti: il governo di Tobruk, quello riconosciuto dalla comunità internazionale, e il governo islamista di Tripoli, appoggiato dai Fratelli musulmani e dai miliziani di Alba libica.

Fino ad oggi tutti i tentativi di trovare un accordo tra le parti in conflitto si sono rivelati fallimentari. “Abbiamo ricevuto migliaia di messaggi da parte di cittadini libici spaventati per il deterioramento delle condizioni nel loro paese, che chiedono la rapida ripresa dei negoziati”, ha riferito la missione delle Nazioni Unite in Libia. L’Egitto, preoccupato per l’espansione del gruppo Stato islamico in Libia, ha invitato la comunità internazionale a “non perdere tempo” nella lotta contro il terrorismo nel paese nordafricano.

Nel comunicato finale del G7, che si è concluso oggi in Baviera, i leader dei paesi più industrializzati hanno fatto un appello alle fazioni libiche perché nel nuovo ciclo di colloqui “adottino decisioni politiche coraggiose”. “Il tempo dei combattimenti è finito”, sottolineano i leader mondiali.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it