04 agosto 2020 14:02

Milioni di filippini sono tornati in isolamento il 4 agosto per il peggioramento dell’epidemia di covid-19, la cui progressione sembra inarrestabile, soprattutto in Sudamerica e nei Caraibi, dove il numero di casi supera i cinque milioni.

Negli Stati Uniti, il paese più colpito dall’epidemia, sono stati registrati più di 46mila nuovi casi in 24 ore, portando a 4,7 milioni il numero di contagi. Più di 18 milioni di persone in tutto il mondo sono state infettate dal coronavirus a partire da dicembre.

  • Nelle Filippine più di 27 milioni di persone, circa un quarto della popolazione del paese, sono nuovamente in lockdown dopo l’allarme delle autorità sanitarie su un possibile collasso delle strutture mediche. Dall’inizio di giugno, quando il paese ha allentato le misure di contenimento, le infezioni si sono quintuplicate, arrivando a centomila casi. “Nessuno se lo aspettava”, ha ammesso il presidente Rodrigo Duterte.
  • In Italia l’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha diffuso i primi risultati dell’indagine sui test sierologici effettuati a partire dal 25 maggio. Dallo studio emerge che 1 milione e 482mila persone abbiano incontrato il Sars-cov-2, vale a dire il 2,5 per cento del totale della popolazione, un dato sei volte superiore ai contagi registrati ufficialmente durante la pandemia.
  • L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiarito che la soluzione alla pandemia di covid-19 non sarà rapida, nonostante si stia cercando di arrivare velocemente a un vaccino. “Non esiste una cura per tutti e potrebbe non esserci mai”, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.
  • La Russia ha dichiarato che sarà in grado di produrre “diversi milioni” di dosi di vaccino fin dall’inizio del 2021. Alcuni esperti mettono in guardia rispetto alla durata della pandemia e raccomando intanto lo sviluppo di test rapidi. “Al momento i test di fascia alta sono così costosi che non riusciamo a farli a tutti”, ha affermato Michael Mina, professore di epidemiologia ad Harvard, che da settimane chiede di usare anche test meno cari.
  • A Melbourne, in Australia, ci sono state proteste e azioni violente contro la polizia per le misure di lockdown, introdotte dal 3 agosto per sei settimane. Le manifestazioni sono state organizzate da un movimento nato negli Stati Uniti che si oppone alla sospensione delle attività e al confinamento. Intanto, Melbourne affronta una seconda ondata di infezioni: nell’ultimo mese la metà dei 18.300 casi di covid-19 in Australia è stata registrata nello stato di Victoria.
  • La pandemia sta peggiorando la situazione umanitaria nei conflitti più violenti del pianeta e potrebbe provocare una catastrofe economica, fonte di ulteriore violenza. È l’avvertimento di esperti e i diplomatici delle Nazioni Unite. “Siamo solo al primo atto di un dramma che durerà a lungo”, dice l’esperto Richard Gowan. In molti paesi l’attenzione e le risorse sono impegnate nella lotta contro il virus. Molti programmi di aiuto sono messi in secondo piano e questo sta portando al collasso le economie di zone già devastate dalla guerra.
  • In Polonia per il quarto giorno sono aumentati i casi di covid-19, con oltre il trenta per cento dei contagi registrati nella regione meridionale della Slesia, alle prese con un nuovo focolaio tra i minatori di carbone. Secondo gli ultimi dati, dal 3 agosto 680 persone hanno contratto il virus e sei sono morte. Intanto, il governo di Varsavia ha deciso l’introduzione di restrizioni più severe, che prevedono test obbligatori per chi rientra nel paese dopo un viaggio e la quarantena per quelli provenienti da determinate aree a rischio.
  • In Francia il consiglio scientifico ha avvertito che una seconda ondata epidemica in autunno o in inverno è “altamente probabile”. In un rapporto del 27 luglio il panel di esperti ha sottolineato l’importanza che le autorità sanitarie preparino in anticipo tutti i piani per affrontare l’emergenza e ha aggiunto che “il futuro a breve termine della pandemia è principalmente nelle mani dei cittadini e risiede in particolare nella loro capacità di rispettare le misure di protezione”. Il documento invita anche le grandi città a preparare piani “per un contenimento locale più o meno significativo a seconda dell’andamento dell’epidemia”. Negli ultimi tre giorni in Francia ci sono stati 3.376 casi di covid-19, ed è aumentato il numero di persone ricoverate in terapia intensiva.

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