24 settembre 2020 16:41
  • La Francia ha scelto un approccio di intervento differenziato nella seconda fase della pandemia di covid-19, valutando chiusure e restrizioni regione per regione, città per città. Anche ora che i nuovi positivi sono ampiamente sopra ai 10mila al giorno. Olivier Véran, il ministro della salute, ha svelato il 23 settembre un nuovo “quadro nazionale”, con indicazioni precise del governo centrale alle autorità locali, da adottare a seconda del livello di contagio nell’area. I gradi sono, dal meno al più grave, “rosso”, “super rosso” e “scarlatto”. L’ultima categoria, al momento, è attiva a Marsiglia e in Guadalupa, con misure estremamente restrittive: da sabato 26 settembre bar e ristoranti chiusi, ha detto Véran, per due settimane rinnovabili. Nelle aree “super rosse”, tra cui Parigi e molte altre città, bar e caffè dovranno chiudere dalle 22 a partire da lunedì 28. A nulla è servita la resistenza della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, preoccupata dall’impatto economico sul settore. Nel frattempo le autorità sanitarie francesi hanno segnalato 13.072 nuovi casi di covid-19 nelle ultime ventiquattro ore: per il terzo giorno consecutivo i nuovi malati sono sopra quota 13mila.
  • I dati sul coronavirus in Spagna ricordano sempre di più i momenti peggiori della crisi sanitaria, scrive El País. In particolare per quanto riguarda i decessi: il 22 settembre il ministero della salute ha aggiunto 241 nuovi morti, il dato più alto della seconda fase. Anche l’affollamento degli ospedali sta gradualmente peggiorando: il 9,6 per cento dei posti letto è occupato da pazienti covid. Martedì 22 settembre, per la prima volta, il ministero ha pubblicato la percentuale di occupazione dei pazienti covid nelle unità di terapia intensiva. A livello nazionale sono il 16,8 per cento, ma c’è una grande variabilità locale: La Rioja supera il 56,7 per cento, Madrid è al 36,3 per cento. Questi dati sono fondamentali per decidere eventuali nuove restrizioni, mentre la pandemia continua ad avanzare in quasi tutte le comunità. L’incidenza a Madrid, la più colpita, è di 746,2 casi ogni 100mila abitanti negli ultimi quattordici giorni. La media in Spagna è 287,7, molto diversa da altri paesi europei come la Germania (24,9), l’Italia (32,1), il Regno Unito (69,1) o il Portogallo (80,8 ). Una situazione simile è invece quella della Francia, con l’incidenza a 182,9 casi ogni 100mila abitanti.
  • Solo sei giorni dopo l’inizio di un nuovo lockdown in Israele, i ministri hanno già deciso che le misure erano insufficienti e, scrive Times of Israel, da venerdì 25 settembre imporranno una chiusura totale, ancora più restrittiva della prima a marzo. La decisione è arrivata dopo ore di discussioni nel “gabinetto del coronavirus”, con grande disaccordo su quali settori dell’economia dovessero rimanere aperti e operativi e quali no. La misura durerà fino al 10 ottobre, le proteste saranno limitate ad un chilometro dalla propria abitazione, le sinagoghe chiuse con l’eccezione per le preghiere per lo Yom Kippur.
  • Johnson & Johnson ha avviato la fase finale degli studi clinici per un vaccino contro il covid-19 che potrebbe avere alcuni vantaggi rispetto ai suoi concorrenti, scrive il New York Times. Richiederebbe una sola iniezione, anziché due, e non avrebbe bisogno di essere congelato. I test, cominciati il 21 settembre, saranno i più importanti negli Stati Uniti, con la partecipazione di 60mila volontari. Tra gli altri produttori, un passo indietro a Johnson & Johnson, ci sono Sanofi e Novavax, i cui vaccini potrebbero rivelarsi altrettanto validi o migliori degli altri. “Abbiamo bisogno di più vaccini”, ha detto il dottor Dan Barouch, un virologo coinvolto nella sperimentazione di Johnson & Johnson. “Ci sono sette miliardi di persone nel mondo e nessun singolo fornitore di vaccini sarà in grado di produrre su quella scala”. Il direttore scientifico dell’azienda ha annunciato che Johnson & Johnson potrebbe essere in grado di capire entro la fine dell’anno se il vaccino è sicuro ed efficace.
  • L’Arabia Saudita ha annunciato che ai fedeli sarà permesso andare in pellegrinaggio alla Mecca a partire dal 4 ottobre, cominciando a rimuovere le restrizioni che da sette mesi negavano l’accesso al principale luogo sacro dell’islam. In questa prima fase, il governo prevede di consentire l’ingresso di seimila visitatori al giorno nella Grande moschea. Prima che i visitatori possano entrare nell’edificio per pregare o compiere il pellegrinaggio, dovranno inviare la richiesta e prenotare data e orario tramite un’app che verrà lanciata il 27 settembre. La seconda fase inizierà il 18 ottobre, quando sarà consentito l’ingresso al massimo a 15mila pellegrini e 40mila tra residenti e cittadini al giorno.
  • Il Metropolitan Opera di New York non riaprirà per un altro anno. La più grande organizzazione di arti dello spettacolo degli Stati Uniti, fermata dalla pandemia, ha annunciato l’annullamento dell’intera stagione 2020-21, prolungando una delle crisi più gravi che ha affrontato nei suoi 137 anni di storia e lasciandola nell’ombra fino a settembre dell’anno prossimo. La decisione preoccupa New York e il resto del paese, perché i teatri di Broadway, le sale sinfoniche, i locali rock e i cabaret sono alle prese con la questione del quando sarà sicuro esibirsi al chiuso, e la scelta del Metropolitan potrebbe indicare la rotta per il futuro. L’epidemia ha tenuto chiuso il teatro dell’opera da 3.800 posti da metà marzo, privandolo di oltre 150 milioni di dollari di entrate. Con conseguenze dirette per circa mille dipendenti a tempo pieno, tra cui l’orchestra e il coro tra i migliori al mondo: licenziati e senza stipendio da aprile.
  • Nonostante le severe restrizioni sociali e il nuovo lockdown per Jakarta imposte dal governo il 14 settembre, il numero dei contagi continua a crescere e il nuovo record giornaliero di 4,465 casi positivi ha portato il totale dei contagi a 262mila, mentre i decessi sono più di 10mila. L’Indonesia è il secondo paese per numero di contagi nel sudest asiatico eppure, secondo un sondaggio del ministero della salute, in molti negano l’esistenza del covid-19 e non rispettano le misure di sicurezza. Per questo la task force nazionale ha formato un’unità speciale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo della malattia. L’iniziativa sarà testata prima a Jakarta, dove cento volontari si divideranno nei cinque distretti della capitale per informare le persone e convincerle della necessità di attenersi ai protocolli sanitari per la prevenzione del virus.

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