29 ottobre 2020 16:36
  • In Belgio il nuovo governo del liberale Alexander De Croo, in carica da tre settimane, è già sotto tiro per la gestione della pandemia. Le misure prese sono state troppo leggere, secondo l’opinione pubblica, e ora si rischia un vero e proprio collasso sanitario. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) segnala che il paese ha un tasso di incidenza di 1.165 abitanti contagiati dal covid-19 ogni centomila. L’unico paese europeo a stare peggio è la Repubblica Ceca con 1.284 su centomila, ma l’Ecdc è sicuro che il Belgio lo supererà presto. Secondo altri dati recenti, la percentuale di test positivi, rispetto a quelli fatti, si aggira intorno al 20 per cento (34 per cento a Liegi, 28 per cento a Bruxelles) e i ricoveri ospedalieri sono aumentati del 94 per cento in una settimana. Mentre i pronto soccorso del paese, già sovraffollati, lanciavano l’allarme, il 22 ottobre si è tenuto un comitato di consultazione, al quale erano presenti tutti gli organi che gestiscono la salute pubblica: governo federale, regioni e comunità. Paradossalmente il 23 ottobre mentre la Vallonia chiudeva le università, bloccava lo sport e allungava il coprifuoco, Bruxelles ha reintrodotto semplicemente le mascherine: è successo insomma quello che, quando si crea una situazione in cui i diversi livelli di potere si sovrappongono e si contraddicono l’uno con l’altro, i belgi chiamano “lasagna istituzionale”. E intanto i medici del pronto soccorso insistono: “Presto vedremo la gente nei corridoi, come in Lombardia a marzo”.
  • Il 19 ottobre in Brasile il governo ha organizzato una grande cerimonia per annunciare una presunta nuova svolta nella lotta contro il covid-19: l’uso di un farmaco antiparassitario a base di nitazoxanide. Il presidente Jair Bolsonaro era presente, così come diversi altri esponenti del suo governo, tra cui il ministro della scienza Marcos Pontes, che ha detto: “Stiamo annunciando qualcosa che cambierà la storia della pandemia”. Secondo uno studio condotto da Patricia Rocco, dell’università federale di Rio de Janeiro, il nitazoxanide riduce significativamente il livello di virus nei pazienti lievi. Ma, scrive Science, alla presentazione mancava una cosa: le prove. Su pressione della comunità scientifica lo studio è stato pubblicato come preprint su medRxiv. I ricercatori che lo hanno analizzato non lo hanno trovato affatto sconvolgente: l’unico risultato tangibile è una leggera riduzione della carica virale, ma non della pericolosità dei sintomi. Il governo sta usando lo studio come “un altro pezzo di propaganda populista, destinato a creare una falsa impressione che la situazione sia sotto controllo”, dice Natalia Pasternak Taschner, presidente dello Science Question Institute.
  • Uno studio tedesco-cipriota ha concluso che l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico potrebbe essere collegata al 15 per cento delle morti globali causate dal covid-19. I ricercatori hanno combinato i dati sulla salute e le malattie con i dati sull’esposizione globale al particolato nell’aria. “Se entrambe le esposizioni a lungo termine all’inquinamento atmosferico e all’infezione da covid-19 si uniscono, allora abbiamo un effetto negativo sulla salute, in particolare per quanto riguarda il cuore e i vasi sanguigni”, dice il biologo vascolare Thomas Munzel, dell’università di Magonza. “E non solo: l’inquinamento dell’aria danneggia i polmoni e aumenta l’attività dell’Ace-2, che a sua volta porta a una maggiore assimilazione del virus”. Addirittura, in Asia orientale, che ha i più alti livelli di inquinamento del pianeta, gli autori hanno scoperto che il 27 per cento dei decessi per covid-19 potrebbe essere attribuito agli effetti sulla salute della cattiva qualità dell’aria. Mentre in Europa la percentuale è il 19 per cento e in Nordamerica il 17 per cento.
  • “Siamo travolti dall’accelerazione dell’epidemia”, ha ammesso il presidente francese Emmanuel Macron in diretta nazionale. Dal 30 ottobre al 1 dicembre in Francia comincerà un nuovo confinamento, anche se diverso da quello della scorsa primavera. “Le misure adottate non sono più sufficienti”, ha continuato Macron. Bar, ristoranti e negozi che non vendono prodotti essenziali saranno chiusi, ma le scuole e le attività produttive resteranno aperte. Nelle ultime ventiquattro ore il paese ha registrato 69.854 contagi, con 767 morti e 2.821 ricoveri, di cui 372 in terapia intensiva.
  • Nel frattempo anche in Germania il governo ha annunciato nuove restrizioni per contrastare la seconda ondata della pandemia di covid-19. La cancelliera Angela Merkel ha annunciato che, a partire dal 2 novembre, e fino alla fine del mese, bar e ristoranti potranno effettuare solo servizio d’asporto. Chiusura imposta anche ai cinema, ai teatri, palestre e piscine. La cancelliera ha parlato di una “situazione molto grave”. Ha detto anche che il numero di persone in terapia intensiva è raddoppiato negli ultimi dieci giorni, e che in molte aree già non è più possibile rintracciare le catene di infezione: nel 75 per cento dei casi, la fonte del contagio è sconosciuta.
  • Dalla fine di ottobre, in Europa, molti paesi stanno scegliendo nuove misure di confinamento come forma di contrasto alla pandemia, scrive Le Monde. La prima è stata l’Irlanda il 21 ottobre, poi la Repubblica Ceca e il Galles il 22 e 23 ottobre.
  • L’India ha superato il traguardo di otto milioni di contagi, con un aumento giornaliero di circa 49mila casi. Secondo i dati del ministero della salute, il bilancio delle vittime è molto basso rispetto ai contagi: i 517 decessi nelle ultime 24 ore hanno portato il totale a 120.527. A causa dell’aumento dei casi positivi, nel paese le vendite di polizze assicurative sanitarie specifiche per il covid-19 sono quasi decuplicate in un mese. I medici del Bengala Occidentale hanno chiesto al governo un aumento dei test e hanno invitato la popolazione a rispettare le norme di prevenzione in vista dell’imminente periodo di festività. Le celebrazioni della durga puja, una delle feste induiste più importanti, finita il 25 ottobre, hanno attirato grandi folle nelle città, nonostante le restrizioni. Ma deve ancora emergere un quadro chiaro dell’impatto che ha avuto sui contagi.
  • A Taiwan dal 12 aprile, quindi per 200 giorni consecutivi, non sono stati registrati casi trasmessi localmente. Nell’isola di 23 milioni di abitanti i contagi dall’inizio della pandemia sono stati 553, sette i decessi. Il successo di Taiwan è dovuto alla chiusura tempestiva del paese e al rigido controllo dei suoi confini. Altri fattori includono l’uso diffuso della mascherina e il tracciamento rigoroso dei contatti: il governo di Taipei riesce a tracciare in media dai venti ai trenta contatti per ogni caso positivo e in situazioni estreme le autorità hanno rintracciato fino a 150 contatti. Taiwan è uno dei pochi paesi al mondo risparmiati da una seconda ondata di contagi: nelle ultime due settimane sono stati registrati circa 23 casi positivi, tutti importati.
  • L’arcipelago delle isole Marshall, nell’oceano Pacifico, finora era uno degli ultimi posti al mondo non ancora toccati dal covid-19, il 28 ottobre ha registrato i primi due casi positivi asintomatici nella base statunitense sull’atollo di Kwajalein (usato come base e campo di prova missilistico dagli statunitensi). La coppia è risultata positiva al test dopo essere arrivata con un volo militare da Honolulu il 27 ottobre ed è stata subito isolata secondo i protocolli di prevenzione. Il governo ha assicurato che i due non hanno avuto nessun contatto e che non c’è alcuna minaccia di trasmissione del virus nella comunità. Il governo delle isole Marshall ha chiuso i confini dello stato all’inizio di marzo per paura che il debole sistema sanitario non reggesse l’impatto della pandemia. A giugno, le restrizioni sono state allentate per consentire il rientro del personale nelle basi statunitensi con una quarantena obbligatoria di tre settimane.

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