29 dicembre 2020 15:18
  • Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 6,3 ha colpito alle 12.19 del 29 dicembre la Croazia centrale, con epicentro tra Petrinja e Sisak, a sud di Zagabria. L’area era stata già colpita il giorno precedente da scosse di magnitudo 5,2 e 4,8, che avevano provocato danni e crolli. Si temono vittime perché l’ipocentro è stato abbastanza superficiale.
  • La camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il 28 dicembre, con una maggioranza di 322 voti, la legge sulla difesa del valore di 740 miliardi di dollari, sovvertendo per la prima volta negli ultimi quattro anni il veto imposto dal presidente Donald Trump, grazie al superamento della maggioranza dei due terzi. In settimana dovrebbe esprimersi in modo simile anche il senato. Trump si opponeva alla legge perché non cancellava l’immunità legale per i social network e la norma che permette di cambiare i nomi delle basi militari intitolate a personalità confederate. La camera ha dato inoltre il via libera alla proposta, sostenuta anche da Trump, di alzare a duemila dollari a persona i sussidi diretti previsti nell’ultimo pacchetto di aiuti economici per la pandemia di covid-19, che inizialmente prevedeva un massimo di 600 dollari a persona. Ora tocca al senato esprimersi, dove però la maggioranza repubblicana è contraria all’aumento.
  • La polizia palestinese ha arrestato numerosi giovani che la notte del 27 dicembre avevano partecipato a un rave party che si svolgeva nel luogo in cui secondo la tradizione è sepolto Mosè, Nabi Musa, un luogo sacro per l’islam. Tra gli arrestati c’è anche la dj Sama Abdulhadi, soprannominata “la techno queen palestinese”.
  • In vista della conclusione di un importante accordo tra Pechino e Bruxelles, l’Unione europea ha chiesto al governo cinese la liberazione immediata della giornalista Zhang Zhan, condannata il 28 dicembre a quattro anni di carcere. Il portavoce del capo della diplomazia europea Josep Borrell ha annunciato in mattinata le richieste dell’Unione che, oltre alla liberazione della giornalista trentasettenne, ha sollecitato le autorità cinesi a rilasciare tutti i difensori dei diritti umani e coloro che sono detenuti nelle carceri cinesi per aver riportato delle informazioni.
  • Secondo i dati di Reporters sans frontières (Rsf), nel 2020 sono stati uccisi 50 giornalisti e 400 sono stati imprigionati, ma si conferma il trend che ha preso piede negli ultimi quattro anni e cioè che si tratta di omicidi in paesi non in guerra: nel 2016 il 58 per cento dei giornalisti era stato ucciso in zone di conflitto, contro il 32 per cento di quest’anno. I paesi più a rischio sono stati il Messico con otto morti, l’India (4), il Pakistan (4), le Filippine (3) e l’Honduras (3).
  • Félix Vásquez, un attivista per la difesa dell’ambiente e dei diritti umani, è stato ucciso il 27 dicembre nella sua casa di El Ocotal, in Honduras. Le autorità del paese hanno immediatamente aperto un’inchiesta. L’Honduras resta uno dei paesi più pericolosi per gli attivisti, con 14 omicidi solo nello scorso anno, riporta Al Jazeera. L’ong Coalition against impunity ha accusato lo stesso governo honduregno di essere diretto responsabile per la morte di Vásquez.
  • Il 29 dicembre il governo russo ha fatto sapere che il dato relativo ai morti totali per coronavirus in Russia si aggira sui 186mila morti. Un bilancio tre volte superiore ai dati inizialmente comunicati e che, come sottolinea Le Monde, porterebbero la Russia a essere tra i paesi più colpiti al mondo dopo Stati Uniti e Brasile. I numeri originariamente forniti da Mosca all’Oms sarebbero, invece, stati calcolati solo sulla base dei decessi da covid-19 confermati da autopsia. Nonostante la Russia abbia superato i tre milioni di casi, il governo russo rifiuta l’idea di un nuovo lockdown e punta sul suo vaccino, lo Sputnik V.
  • Il Sudafrica ha annunciato nuove restrizioni nelle misure di contrasto al coronavirus, visto il forte aumento di casi di dovuto alla nuova e più virale mutazione del virus presente nel sudest del paese: i contagi hanno superato il milione. Il presidente Cyril Ramaphosa ha annunciato per le prossime due settimane il coprifuoco dalle 21 alle 6 del mattino; la chiusura di tutte le attività non di prima necessità; il divieto di riunione all’aperto e al chiuso; l’obbligo per ogni cittadino di portare la mascherina nei luoghi pubblici.

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