08 gennaio 2021 11:57

Ambiente
L’8 gennaio il servizio europeo Copernicus sul cambiamento climatico (C3s) ha annunciato che il 2020 è stato l’anno più caldo nel mondo da quando sono cominciate le rilevazioni, alla pari con il 2016. La temperatura media globale è stata di 1,25 gradi centigradi più alta rispetto al periodo preindustriale. Nel 2016 l’aumento delle temperature era stato però favorito dal fenomeno meteorologico del Niño, assente invece nel 2020.

Stati Uniti
Un poliziotto rimasto ferito durante l’assalto dei sostenitori di Donald Trump al congresso a Washington è morto il 7 gennaio. Negli scontri erano morti anche quattro sostenitori di Trump, tra cui una donna uccisa da un poliziotto mentre faceva irruzione nell’edificio. Il 7 gennaio si è dimesso il capo della polizia della capitale, Steven Sund, accusato di aver sottovalutato il pericolo. Il presidente eletto Joe Biden ha denunciato gli errori della polizia locale, sottolineando il diverso atteggiamento degli agenti quando si tratta di fronteggiare i manifestanti antirazzisti del movimento Black lives matter. Intanto, la presidente della camera dei rappresentanti Nancy Pelosi ha chiesto la destituzione di Trump prima della fine del suo mandato, il 20 gennaio.

Mali-Francia
Il 7 gennaio le autorità maliane e francesi hanno affermato che un raid congiunto condotto il 3 gennaio nel settore di Douentza/Hombori, nel centro del Mali, ha preso di mira solo miliziani jihadisti. Gli abitanti del villaggio di Bounti sostengono invece che il bombardamento abbia causato la morte di venti persone che partecipavano a un matrimonio.

Indonesia
L’8 gennaio è stato scarcerato il predicatore Abu Bakar Bashir, considerato l’ispiratore degli attentati terroristici del 12 ottobre 2002 sull’isola di Bali, in cui morirono 202 persone, tra cui 88 australiani. Bashir, 82 anni, era il leader spirituale della Jemaah islamiyah, un gruppo jihadista legato ad Al Qaeda.

Corea del Sud-Giappone
Un tribunale di Seoul ha condannato l’8 gennaio il Giappone a risarcire dodici donne ridotte in schiavitù durante la seconda guerra mondiale nel corso dell’occupazione dell’esercito imperiale. La sentenza impone al governo giapponese di pagare cento milioni di won (circa 74mila euro) a ciascuna delle vittime o ai loro familiari. Tokyo contesta però la legalità del procedimento giudiziario, sostenendo che la questione è stata regolata dal trattato del 1965 che ha segnato la ripresa delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Haiti
Il 7 gennaio il consiglio elettorale provvisorio, nominato dal presidente Jovenel Moïse, ha annunciato che il 25 aprile si svolgerà un referendum costituzionale e il 19 settembre il primo turno delle elezioni presidenziali e legislative. Le elezioni, inizialmente previste nel 2018, erano state rinviate più volte. Moïse governa per decreto dal gennaio del 2020, quando è scaduto il mandato dei parlamentari.

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