09 settembre 2022 15:07

“Con il passare del tempo ho capito che la guerra non solo ci ha costretti a difendere il nostro paese e la nostra libertà, ma ha accelerato lo sviluppo della nostra democrazia. L’Ucraina era tutt’altro che perfetta quando il conflitto è cominciato: abbiamo lottato contro la corruzione, la cattiva amministrazione e la centralizzazione del potere. Rispondendo all’invasione di Putin siamo diventati più democratici”. Così scriveva sull’Atlantic la giornalista ucraina Nataliya Gumenyuk, cinque mesi dopo l’inizio dell’attacco russo al suo paese.

La sua convinzione è dovuta soprattutto alla lunga esperienza da reporter, che l’ha spinta a fondare il Public interest journalism lab, un gruppo di giornaliste e giornalisti che documenta i crimini di guerra commessi dalle forze armate russe. Nei suoi reportage Gumenyuk racconta il conflitto in corso, le vite degli ucraini, consapevoli fin dall’inizio che il conflitto sarebbe durato a lungo, e le forme di resistenza che hanno adottato per ricordare all’occidente che “non vogliono compassione ma solidarietà”.

Nataliya Gumenyuk sarà a Ferrara il 3o settembre con il giornalista russo Tikhon Dzyadko, il politologo tedesco Andreas Umland e Andrea Pipino di Internazionale.

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