24 agosto 2023 11:09

Il ministero russo per le emergenze ha annunciato il 23 agosto l’incidente di un aereo privato Embraer che viaggiava tra Mosca e San Pietroburgo. Secondo le agenzie di stampa russe tra i passeggeri c’era il capo della milizia privata Wagner, Evgenij Prigožin, che a giugno ha tentato di rovesciare i vertici militari della Russia e di marciare su Mosca, salvo poi rinunciare al suo progetto.

Dallo scoppio della ribellione – considerata come la più grande sfida all’autorità del presidente russo Vladimir Putin da quando è salito al potere - l’incertezza ha circondato il destino del gruppo Wagner e del suo capo.

“A bordo dell’aereo c’erano dieci persone, tra cui tre membri dell’equipaggio. Secondo le prime informazioni, tutte le persone a bordo sono morte”, ha dichiarato il ministero.

“L’aereo che si è schiantato nella regione di Tver aveva tra i suoi passeggeri anche Evgenij Prigožin, ha dichiarato l’agenzia aeronautica russa Rosaviatsia”, ha riferito l’agenzia di stampa Tass, mentre Ria Novosti e Interfax hanno pubblicato notizie simili.

Sui canali Telegram collegati al gruppo Wagner sono stati pubblicati filmati – che l’Afp non ha potuto confermare in modo indipendente – che mostrano i rottami dell’aereo bruciare in un campo.

In un comunicato ufficiale, Rosaviatsia ha dichiarato di aver istituito una commissione speciale per indagare sull’incidente. Finora secondo Ria Novosti sono stati recuperati otto corpi.

Incertezza intorno a Prigožin

Lo stesso giorno il presidente Putin ha tenuto un discorso per l’80° anniversario della battaglia di Kursk nella seconda guerra mondiale. Non ha menzionato l’incidente e ha salutato “tutti i nostri soldati che combattono con coraggio e determinazione” nell’operazione militare speciale in Ucraina.

L’assistente presidenziale ucraino Mychajlo Podoljak ha dichiarato sui social media che l’incidente aereo è “un segnale di Putin alle élite russe in vista delle elezioni del 2024”.

Durante l’offensiva in Ucraina, lanciata il 24 febbraio 2022, Prigožin è uscito dall’ombra, guidando la conquista di diverse città ucraine, tra cui Bachmut, e ha criticato duramente la leadership militare della Russia.

Prigožin è stato coinvolto in un’aspra lotta di potere durata mesi con il ministero della difesa, che ha accusato di aver cercato di “rubare” le vittorie della Wagner.

L’esercito segreto di Putin: i mercenari del gruppo Wagner


Le tensioni sono degenerate in una ribellione di breve durata il 23 e 24 giugno., quando migliaia di mercenari hanno preso le armi e hanno marciato dal sud della Russia verso Mosca con l’obiettivo di rovesciare i leader militari del paese.

L’ammutinamento si è concluso con un accordo, mediato dal leader bielorusso Aleksandr Lukašenko, in base al quale Prigožin avrebbe dovuto trasferirsi nella vicina Bielorussia con alcuni dei suoi uomini. Alcuni dei combattenti si sono recati in Bielorussia dove hanno cominciato ad addestrare le forze speciali del paese ex sovietico.

Ma il destino di Prigožin è rimasto poco chiaro: sembrava godere di una certa libertà e ha partecipato a un incontro al Cremlino in cui si è rifiutato di cedere il comando del suo gruppo mercenario. Tuttavia è rimasto lontano dai riflettori e il suo canale Telegram è stato inattivo dalla fine di giugno, mentre quelli del gruppo hanno postato rari messaggi. Il 21 agosto è circolato un video che lo ritrae apparentemente in Africa e in cui assicura di volerla “più libera”.

Il gruppo mantiene una forte presenza militare in Africa, dove ha stretto partnership in diversi paesi, tra cui il Mali e la Repubblica Centrafricana.

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