20 marzo 2018 18:22

Sono disorganizzata di natura e da quando sono mamma la situazione è peggiorata. Come si fa a stare dietro agli impegni dei bambini? –Giorgia

Quando abitavo nel Regno Unito tutte le mie amiche avevano in cucina un calendario sofisticatissimo. Non era un calendario, mi hanno poi spiegato, ma un organised mum’s family weekly planner, che si potrebbe faticosamente tradurre con “agenda settimanale familiare della mamma organizzata”. Così, essendo vittima del senso di colpa che attanaglia tutti i genitori, ne ho comprato uno anch’io e per qualche settimana mi sono impegnato ad annotarci tutte le attività dei bambini – visite dal medico, feste di compleanno, gite scolastiche – con l’apposito pennarellino rosa. A ogni attività corrispondeva un simbolo adesivo e alla fine passavo più tempo ad attaccare adesivi che a occuparmi dei figli, aggravando il mio senso di colpa.

Per l’anno successivo ho cercato un po’ di sollievo con il calendrier pour parents épuisés (calendario per genitori esausti) e ho scoperto che nella pagina di gennaio c’era un bilancio del mese per calcolare quante influenze intestinali avevano avuto i miei figli, quanti guanti avevano perso, quante confezioni di paracetamolo avevano consumato. A febbraio ne avevo già abbastanza. L’ho buttato e l’ho sostituito con il primo calendario che ho trovato per casa: quello di Internazionale. Con il suo formato mini, è tutto meno che un family planner, ma siccome mi costringe a scriverci solo il minimo indispensabile, è l’unico che riesco a sostenere. Perché non c’è niente da fare: organised mum si nasce, non si diventa.

Questa rubrica è stata pubblicata il 16 marzo 2018 a pagina 16 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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