03 febbraio 2014 18:15

Che cosa sta spingendo centinaia di genitori francesi a non mandare i figli a scuola per timore che diventino omosessuali o, peggio, che comincino a credere all’uguaglianza tra i sessi o addirittura che imparino a masturbarsi?

Difficile a credersi, ma sembra proprio che, come nell’epoca in cui l’informazione non esisteva, il responsabile sia il propagarsi di una voce. Una voce che oltretutto fa riferimento a un concetto inesistente: la teoria del genere. Questa teoria, che non ha fondamento scientifico ed è una distorsione dei gender studies americani degli anni 60 e 70, sostiene che la differenziazione di genere tra gli individui è solo frutto delle convenzioni sociali e dell’ambiente.

Il pretesto per la diffusione della voce è stata la pubblicazione degli “ABCD dell’uguaglianza”, una serie di linee guida ideate dai ministeri della pubblica istruzione e dei diritti delle donne e sperimentate in 275 scuole (tra materne ed elementari) per lottare contro gli stereotipi di genere e allo scopo di correggere le diseguaglianze tra i sessi sin dalla più tenera età, spiega Le Monde.

La voce si basa su alcune notizie false, diffuse ad arte sui social network: 1) esiste un‘“ideologia del gender”, che vuole imporre un modello sociale basato sugli orientamenti sessuali; 2) l’insegnamento della teoria del genere diventerà obbligatoria; 3) un documento distribuito nelle scuole elementari insegna la teoria del genere; 4) un rapporto dell’OMS invita le scuole materne a incoraggiare la masturbazione e 5) il governo vuole vietare l’insegnamento a casa.

La voce, ricostruisce il giornale, è stata diffusa dalla Journée de retrait de l’Ecole (“Giornate di ritiro da scuola”), un’associazione vicina alla Manif’ pour Tous, l’organizzazione alla testa delle dimostrazioni contro la legge sul “matrimonio per tutti” dell’anno scorso. Fondata dall’ex militante antirazzista Farida Belghoul, l’associazione annovera tra i suoi sostenitori numerose personalità di estrema destra, come il saggista Alain Soral, che si rivendica come “nazional-socialista” ed è regolarmente ospite degli spettacoli dell’umorista antisemita Dieudonné. Ma anche, aggiunge Le Monde, “tutto ciò che la destra ha di più reazionario”, e, come bersaglio,

tutto ciò che ritiene costituisca una minaccia contro ‘l’identità della persona’: matrimonio gay, diritto all’aborto, uguaglianza uomo-donna, dibattito sull’eutanasia. E sfrutta in modo ottimale “la straordinaria efficacia dei social network e di internet. Questi sono palesemente dei mezzi fantastici per accedere al sapere e dei formidabili attrezzi per il dibattito democratico. Possono anche essere dei temibili mezzi di diffusione per accreditare le favole le più rocambolesche e le teorie del complotto le più pazzesche. Soprattutto quando degli agitatori senza scrupoli decidono di approfittare del clima deleterio che tarla la società francese.

Un clima di cui si era avuto il sentore sin dall’anno scorso, quando il movimento contro il “matrimonio per tutti” aveva svelato l’esistenza di un paese profondamente conservatore e ostile a ogni forma di progresso sociale in nome di una non ben identificata “identità nazionale”. Gli spagnoli possono consolarsi: non sono soli.

Gian Paolo Accardo è condirettore di Presseurop. Dal 20 dicembre il sito è fermo. Aspettando che riparta potete seguire il meglio della stampa europea sul blog Friends of Presseurop.

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