12 luglio 2014 00:55

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Alt-J, Left hand free

Ogni canzone degli Alt-J è un grower: un pezzo che al primo ascolto lascia indifferenti, ma che piano piano s’insinua sottopelle. Mi è capitato di pensarlo quando ho sentito An awesome wave, il disco d’esordio con cui la band ha vinto il Mercury prize nel 2012. Mi è capitato con Hunger of the pine, il brano pubblicato il mese scorso per anticipare il secondo disco This is all yours, in uscita il 22 settembre. È presto per dirlo, ma anche Left hand free, con quelle chitarre da rock sudista americano che mai ti aspetteresti dagli inglesi Alt-J, potrebbe farmi lo stesso scherzo.

Titus Andronicus, Stranded (On my own)

I Titus Andronicus, oltre a omaggiare a Shakespeare, conciliano la forza del punk con un piglio melodico che ricorda il Bruce Springsteen di Born to run. Dopo quel mezzo capolavoro del 2010 The monitor (un concept album ispirato alla guerra di secessione americana, non è uno scherzo) e un disco meno riuscito ma sempre apprezzabile come Local business, la band ha deciso che nei prossimi mesi pubblicherà una serie di singoli in vinile, in attesa forse di un nuovo disco. Questo è il primo sette pollici della serie. E non è niente male.

Calibro 35, Radio 1

La Rai ha fatto una scelta sorprendente, una volta tanto: dal 10 luglio Radio 1 ha mandato in onda le nuove sigle di Gr1, Meteo, Onda verde, oltre a vari stacchi e jingle. La cosa bella è che la musica di tutte le sigle è stata realizzata dai Calibro 35, gruppo italiano specializzato in colonne sonore “poliziottesche” degli anni sessanta e settanta. Il risultato è ottimo. Chi conosce bene la band di Enrico Gabrielli non si è sorpreso.

Bat for Lashes, Skin song

Nel 2015 uscirà un album intitolato Body of songs. Il disco ospita vari artisti, da Goldie a Ghostpoet, e racconta il modo in cui la medicina può ispirare la musica. Ogni brano è ispirato all’anatomia umana. Tra i nomi coinvolti c’è anche Bat for Lashes, progetto della musicista Natasha Khan. E non a caso il brano si chiama Skin song.

Sean Flinn & The Royal We, Maps

I Sean Flinn & The Royal We sono una band indie rock di Portland. Il leader del gruppo Sean Flinn ha detto: “Maps è una canzone sul collasso del mercato immobiliare statunitense, che ha fatto perdere la casa a migliaia di persone, e sul fallimento del sogno americano”. Il nuovo disco della band, The lost weekend, arriverà nei negozi il 15 luglio.

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