05 aprile 2002 00:00

Gli insopportabili attacchi contro le sinagoghe in Europa, i terribili attentati dei kamikaze in Israele, le gravi colpe e le debolezze di Arafat: tre fatti indiscutibili. Tre fatti che comunque non possono servire da alibi per nascondersi dietro a una presunta equidistanza nell’affrontare questa guerra (e ammesso che nelle guerre sia consentito o lecito rimanere neutrali).

I paladini dell’equidistanza e della correttezza politica sostengono che le vere vittime sono gli israeliani. Ma fanno finta di scordare un fatto: dei 1.693 morti che è costata fino al 3 aprile questa seconda intifada, 1.251 sono palestinesi – vale a dire quasi il 74 per cento.

Allora diciamo le cose come stanno: il governo israeliano sta schiacciando i palestinesi. E deve fermarsi al più presto per il bene di tutti, palestinesi e israeliani.

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